
Caspar David Friedrich, viaggiatore sul mare di nebbia
Come non parlare di lui, in questa carrellata nella storia del paesaggio?Protagonista della pittura romantica tedesca ed esponente di spicco del paesaggismo europeo, Caspar David Friedrich dipinde nel 1818 il famoso Viaggiatore sul mare di nebbia, nel quale i fondamenti dell'estetica romantica del paesaggio prendono corpo come in uno specchio concavo: in primo piano si staglia lo scuro profilo di uno spuntone di roccia, dal quale un viaggiatore, ritratto di spalle, scruta le cime e le catene montuose in lontananza, al di sopra della coltre di nebbia che si innalza dalla valle costellata da brulli e isolati picchi di pietra.Lo scorcio comunica un'impressione di sconfinata vastità portando l'osservatore a chiedersi cosa ci sia al di là dello spazio che riesce ad abbracciare lo sguardo. Decisivo nella costruzione del dipinto è inoltre il ricorso all'effetto del sublime che il grande poeta romantico inglese Lord Byron così espresse: "se sali su una vetta di un monte e osservi le diverse alture, il corso dei fiumi e ogni altra meraviglia che si offre al tuo sguardo ... ti senti smarrito nell'infinità dello spazio, il tuo io scompare, tu non sei più nulla, Dio è tutto".La figura vista di spalle è con molta probabilità una sorta di monumento commemorativo in onore di un uomo caduto durante le guerre anti-napoleoniche. La nebbia simboleggia forse il ciclo naturale, un fenomeno atmosferico divenuto sinonimo di contemplazione metafisica. Da una parte, Friedrich incarna il sublime in una soggettiva esperienza dell'alta montagna, ma, in ultima analisi sembra aspirare a trascenderlo.



