Paese che vai, McDonald's che trovi

Dopo aver sperimentato piatti più o meno tipici della tradizione gastronomica spagnola e catalana (da tapas assortite, paella, ecc.), non potevo esimermi dal passare almeno una volta da una delle mie passioni che spesso mi hanno allietato e intrattenuto anche in suolo italiano: il fido Mc (sono arrivato addirittura a coniare come al mio solito il neologismo verbale "mccare").
Dicasi stategia di marketing globale quella che applica in modo più o meno preciso le stesse scelte di offerta in qualunque mercato nazionale l'azienda entri (vedi layout del negozio, gamma di panini e altri prodotti offerti, ecc.): sicuramente McDonald's è un caposaldo di cotale strategia, e gli store barcellonesi non sono da meno, rispecchiando in tutto e per tutto le ultime modifiche apportate al brand per cercare di renderlo "meno fast food e più gourmet" (un'iniziativa che spinge in questa direzione sul mercato italiano è l'endorsement con Gualtiero Marchesi, come il blog Marketing in bocconi riporta).
Tuttavia molte cose mi hanno lasciato perplesso: perché installare delle casse d'ordinazione automatica self-service se poi, al ritiro della merce ordinata, occorre fare ugualmente la coda nella corsia "preferenziale" come in qualunque altra corsia standard? E soprattutto, perché aggiungere linee di prodotto adattate alle specificità locale (vedi tutte le varianti di gazpacho, le patatas bravas originali, ecc.) se nessun - e dico nessun - spangolo della cinquantina di persone che mi precedeva in coda ha ordinato alcunché di locale?
Ha sortito invece un grandissimo successo (sia nei miei confronti ma anche nelle chiassose commesse) il nuovissimo e temporaneo panino McIbérica, lanciato per celebrare il trentesimo anniversario di McDonald's in Spagna.

Jamon serrano e queso locale uniti ad insalata, manzo e pane morbidissimo: probabilmente una delle novità McDonald's più gradita lungo la mia storica esperienza. Se solo ci fosse stata qualche cassa in più...