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Pagelle da Oscar 2014: L'anno in cui Leonardo Di Caprio vinse l'internet

Da Lazitellaacida
E' inutile dirlo: nemmeno lui ci sperava di vincere quest'anno. Certo, eravamo tutte pronte a fare il tifo per lui, a crederci sul serio, ad immaginarlo mentre stringeva tra le mani quella maledetta statuetta. Ma la verità è che Wolf of Wall Street non era un film da Oscar e lui, checché se ne dica, non sembra nemmeno pronto per riceverlo. Un'esauriente spiegazione del perché il nostro trottolino amoroso non abbia ancora la statuetta dorata sul suo caminetto la potete trovare qui, io dal canto mio posso dire che Leonardo, per i film che sta facendo, pare che proprio non lo voglia ancora un Oscar. Negli ultimi anni i film più premiati hanno seguito dei filoni molto precisi: sceneggiature che cercando di ripulire la coscienza degli americani (12 Years Slave, Lincoln) o che cercano di esaltare il grande orgoglio patriottico (Argo, 12 Years Slave, The Hurt Locker). Non si vince per i lustrini (The Great Gatsby), non si vince per la bellezza (Titanic), non si vince con le storie basate su sesso, droga e soldi (The Wolf of Wall Street). Gli Academy sono un premio in cui se la cantano e se la suonano da soli, sono gli attori che premiano gli attori stessi. Inoltre, da Charlize Theron in poi, pare necessaria la sofferenza fisica, il patimento, l'abbruttimento per poter ambire alla preziosa statuetta. Charlize in Monster, Nicole in The Hours, Anne in Les Miserables, Bale in The Fighter, Matthew in Dallas Buyers Club sono tutte prove che dimostrano che la sofferenza paga. E quando non si applica la teoria della sofferenza vi è quella della sceneggiatura che, nel caso di Wolf of Wall Street, non era poi così forte. Insomma, fino a che Leonardo non la smette di fare il godereccio con le modelle, fino a che non smette di farsi vedere solo alle feste con la birra in mano, fino a che non smette di andare sui red carpet con la madre tamarra a 40 anni, fino a che non smette di stare appresso a Scorsese (che l'ha ripulito dalla fama del Titanic ma ancora non a sufficienza), non avrà quella maledetta statuetta perché gli Stati Uniti sono puritani, perbenisti e nazionalisti. E credetemi, io l'Oscar glielo avrei dato già per The Aviator, per Catch me if you can, per Blood Diamond, per Inception e per Shutter Island. Ma, ormai evidente, fare Quello Che Muore, nei film, non è abbastanza.

Ma dopo la doverosa premessa per Leonardo, parliamo di cose importanti.

Pagelle da Oscar 2014: L'anno in cui Leonardo Di Caprio vinse l'internet Charlize Theron – Dior; Julia Roberts – Givenchy Couture

A Charlize qualcuno di fidato deve averle detto che sta bene solo con quel preciso modello d'abito: a sirena e con strascico perché altrimenti non si spiegherebbe come mai mette SEMPRE LA STESSA COSA DA 200 ANNI? Beninteso il vestito è stupendo e la veste perfettamente, ma mi piacerebbe (e non credo di essere l'unica) vederla con qualcosa di diverso, di meno ingessato. Io e lei condividiamo la stessa sorte (ahahahahah) cioè è difficile che sembri esile. Piuttosto, il rischio sellerona Brigitte Nielsen è un po' sempre dietro l'angolo. Questi abiti così strutturati e poco mossi di certo non aiutano la sua splendida fisicità a sembrare un po' meno “severa”. Voto: 7 Julia è tornata bionda ed è splendida come al solito. Apprezzo che nonostante la nomination non si sia vestita per la vittoria (gli Abiti per la Vittoria sono una categoria a parte) anche se qualcosa meglio del nero la si poteva fare. L'abito a colonna con la baschina poi, un po' troppo già visto. Voto: 6



Pagelle da Oscar 2014: L'anno in cui Leonardo Di Caprio vinse l'internet
Goldie Hawn – Versace; Calista Flockhart – Andrew Gn; Kristen Bell – Roberto Cavalli; Penelope Cruz – Giambattista Valli

Sembra impossibile ma quando vuole Versace sa ancora creare degli abiti normali anche per chi non è un clone di Donatella. Voto: 7 Calista ha scelto un abito splendido tanto quanto i due sassi a forma di smeraldo che ha alle orecchie, che ben le si addice al ruolo che ha avuto nella serata. Premiamo la semplicità: 7.5 Kristen Bell l'avevo lasciata ai tempi di Veronica Mars ma Wikipedia mi dice che ha partecipato a Frozen, film di cui ignoro l'esistenza. Un notevole abito per essere una che non deve ritirare nulla. Voto: 6 perché eccessiva. Penelope Cruz ha perso l'ennesima occasione per rimanere a casa. Un Giambattista Valli sprecato, poteva essere un Escada che non ci saremmo resi conto della differenza. Voto: 4


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Sarah Paulson – Elie Saab; Cate Blanchett – Armani Privè;  Angelina Jolie – Elie Saab; Jessica Biel – Chanel Couture

Ed ecco forse gli unici abiti interessanti della serata: Elie Saab ha sbancato (calcolando anche Pink ed Evan Rachel Wood agli After Party) più di ogni altro, se non altro per essere riuscito a togliere il nero da Angelina e Angelina dal nero. Era ora che vedessimo queste meraviglie indossate da persone normali e non solo da Katy Perry. Il premio vestibilità lo vince Sarah Paulson che, rispetto ad Angelina, non fa sembrare che l'abito sia appeso al seno. Sarah, voto 8, Angelina voto 7. Sapendo che l'Oscar sarebbe stato suo e dovendo quindi scegliere un Abito Per Vincere (tra quelli dame scelti a luglio, brava Cate) avrei forse osato qualcosa di più. Più estro, più colore, meno cipria e applicazioni. Tuttavia, conoscendo Armani, c'è da essere grati che non l'abbia mandata in tailleur. Voto: 8 Jessica Biel che io mi aspettavo di vedere in Valli, ha invece scelto Chanel dimostrando che, quella menata delle sneakers sotto gli abiti da sera è vera quanto una Louis Vuitton comprata su Corso Buenos Aires. Voto: 8


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Portia De Rossi – Naeem Khan; Naomi Watts – Calvin Klein;  Jennifer Garner – Oscar de la Renta; Julie Delpy – Jenny Packham

La signora De Generes è quasi impeccabile, unico neo il capello gonfiato all'indietro che rende troppo “signora”. Voto: 6 Naomi Watts e quelle sopracciglia per me sono vincitrici della serata. Voto: 8 Jennifer Garner meravigliosa in un abito che è ad un passo dal sembrare un paralume, ma che lei rende incredibilmente elegante. Peccato per le scarpe. Voto: 8.5 Julie Delpy: Dai, no. Voto: 5


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Olivia Wilde – Valentino; Anna Kendrick – J. Mendel;  Anne Hathaway – Gucci; Emma Watson – Vera Wang; Meryl Streep – Lanvin

Passare dalle pailettes verdi al tubino nero forse è uno scompenso che non sono disposta ad accettare su Olivia Wilde. Voto: 5 Ancora non mi è chiaro il motivo per il quale Anna Kendrick, per me famosa solo per quel capolavoro di Pitch Perfect, fosse agli Oscar. Tanto per non sbagliare ha scelto il nero e tanto per no sbagliare ha provato la The Leg che fu di Angelina. Non scherziamo amica. Voto: 6 Anne Hathaway, ti ricordi i bei tempi andati e cioè di quando ti sposavi, ti tagliavi i capelli, vincevi un Oscar e ti facevi bionda TUTTO IN UN SOLO ANNO? Che dire, sembra SOLO L'ANNO SCORSO. Per essere Anne e con Anne intendo la stracciaminchia precisina che tutti noi conosciamo poteva scegliere qualcosa di meglio. Nelle migliore delle ipotesi qua, sembra che stia imitando la stessa statuetta. Voto: 6 Emma Watson si è infilata la prima gonna e il primo top in lurex e ha stravinto a mani basse. Era ora, o Hermione. In più è l'unica che non ha ceduto alla classica posa a teiera che tanto maledico ogni volta che devo riformattare le foto (e che trovo esteticamente discutibile per altro). Voto: 8.5 Meryl! Meryl! Cosa si può dire a colei che tutto può? Nonostante mi sia addormentata di gusto guardando “I segreti di Osage County” posso testimoniare che finché sono stata sveglia la sua interpretazione è stata fenomenale. Ma questo, ovviamente, non è una novità. Voto: 8 per il Lanvin.

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Lady Gaga – Atelier Versace; Kate Hudson – Atelier Versace; Maria Menounos – Johanna Johnson

Quando vi dicevo che Lady Gaga è la forma di vita che più si avvicina a Donatella Versace avreste mai detto che avrei avuto COSI' ragione? Voto: 7 per il chirurgo, 8 per l'abito. Kate Hudson sa ancora come far scoppiare i fuochi d'artificio sul red carpet. Per lei Versace è una garanzia e non posso che darle ragione: su di lei l'effetto clone di Donatella sembra non sortire ancora alcun risultato. Graziaddio. Voto: 9

Maria Menounos: per me lei è l'outsider garantita. Sono anni che la metto nelle pagelle senza ancora capire chi è. Ma noi siamo qua per gli abiti, mica per fare il background check quindi premiamole l'ennesimo abito di lustrini. Voto: 6

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Sandra Bullock – Alexander McQueen; Amy Adams – Gucci Premiere;  Kerry Washington – Jason Wu; Louise Roe – Pronovias

Non si può dire che Sandra Bullock abbia sbagliato qualcosa (se non forse un appunto sulla scelta degli uomini), tuttavia dovrebbe sapere che i colori freddi non fanno per lei. Voto: 6 Amy Adams si deve essere stufata di girare sempre senza reggiseno anche se le sue tetta sono state co-protagoniste della sua meravigliosa interpretazione in American Hustle. Avrei preferito qualcosa più in tema con gli anni '70. Sì, di nuovo. Sempre meglio di una banale sirena blu. Voto: 6 Olivia Pope dimostra per l'ennesima volta come vestire un pancione senza esagerare. Se trucco e capelli sono ineccepibili, il colore dell'abito andrebbe rivisto. Voto: 7 Louise Roe che per una sera sembra essere la sorella gemella di Barbara Chiappini sceglie un abito fin troppo consueto. Ha forse bisogno anche lei di un makeover alla Plain Jane? Voto: 6

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Lupita Nyong'o - Prada

Non so chi sia stata più sorpresa tra me e Lupita: se lei nello scoprire di aver vinto l'Oscar come migliore attrice o io nello vedere che l'abito era di Prada. Sono ormai due anni di seguito che Prada veste la migliore attrice: coincidenze? Io credo di no. Finalmente non è rigido, finalmente non è solo concettuale, finalmente un ottimo Prada sul red carpet. Voto: 9


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Jennifer Lawrence - Dior

Jennifer Lawrence sapeva che non avrebbe vinto e anche chi le ha preparato l'abito che, giustamente, non ha avuto le proporzioni dell'anno scorso. Tuttavia ridurre il volume di tessuto addosso a lei pare non essere bastato per evitarle un'altra, rovinosa, caduta. Mi ricorda qualcosa che ho già visto su Michelle, ma l'aspetto peggiore sono i capelli: quella è una piega che solo Leonardo Di Caprio sa portare. Voto: 7 Visto che gli Oscar quest'anno sono stati un po' diludenti ho preparato anche un rapido riassunto del meglio degli After Party.

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Kim Kardashian – Celia Kritharioti; Sienna Miller – Alexander McQueen; Pink – Elie Saab

Kim Kardashian non fosse per le due bocce in bilico sul davanzale e per la faccia da Biancaneve porca mi stupisce per aver -GRAZIADDIO- cambiato finalmente silhouette. Basta gonne e tubini fascianti, evviva la gonna ampia che nasconde i fianchi. Ancora qualche centimetro di tessuto e ci siamo. Voto: 6.5 per l'impegno. Sienna Miller bellissima: posso anche capire la pioggia ma una passata dal parrucchiere l'avrei fatta. Voto: 7.5 Pink durante la performance ha indossato uno dei miei abiti preferiti di Elie Saab e, se non fosse per il seno un filo troppo abbondante per una scollatura del genere, sarebbe stata perfetta. Voto: 7

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Lady Gaga – Atelier Versace; Jane Fonda – Nicholas Oakwell;  Lupita Nyong'o – Miu Miu; Evan Rachel Wood – Elie Saab Ormai è evidente che ha seri problemi di autostima: dall'imitare costantemente Madonna ora è passata a Donatella. Mi aspetto da un momento all'altro che passi al momento Moira Orfei. Voto: 5 Jane Fonda ci mangia in testa a tutte. Voto: 8 Lupita in uno splendido Miu Miu. E' di nuovo una coincidenza? Io non credo. Voto: 8 Evan Rachel Wood sa che è difficile sbagliare con un Elie Saab, peccato ancora per quei capelli vecchia Hollywood che appunto sanno un po' di vecchio. Voto: 7


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Vanessa Hudgens – Philosophy; Kate Hudson – Zuhair Murad; Diane Kruger – Valentino;  Jennifer Lawrence – Tom Ford; Zoey Deschanel – Oscar de la Renta

La ragazza di High School Musical è finalmente cresciuta e questa è la prima volta che calpesta degnamente un red carpet. Voto: 8 anche perchè è un incredibile Philosophy. Kate Hudson non ne sbaglia una e Jennifer Lopez non sarà felice di essere paragonata a lei. Voto: 8 J.Law finalmente si libera da ogni intralcio e opta per un minidress di Tom Ford che però non è all'altezza del Dior della cerimonia. Un'altra occasione persa per sistemarsi i capelli. Voto: 6 Vorrei vivere nel mondo fatato di Zoey Deschanel, dove il sole splende semopre, è già primavera e un abito del genere agli Oscar potrebbe essere accettato. Voto: 5 Ultima carrellata sui ritratti per sottolineare la bellezza delle bellissime come Julia, Jennifer, Jessica e Cate. E per vedere da vicino i segni della metamorfosi di Lady Gaga.

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