Puntuali come le cerette di Giovinco, tornano in tutta la loro arroganza le pagelle ignoranti.
Stefano Silvestre (8) – Gatto Silvestre si congeda dalla squadra in grande stile, uscendo dalla porta un numero indefinibile di palle. E continuando negli spogliatoi, durante i festeggiamenti. Escort
Roberto Carbone (5) – Nervoso come uno squalo bianco quando gli rovesciano la birra addosso, reattivo come Renzo Bossi alle prese con la teoria della relatività. Il Mister lo voleva pimpante come un Jack Russell, il nostrano CR7 ha fatto confusione con Jack Daniels. Hangover
Danilo Ferla (6 politico) – Sente la nostalgia di casa, inventando la saudade in salsa canicattinese. Non fa grandi vaccate ma gioca triste e depresso. Aristoteles
Carmelo Conte (6.5) – Timbra il cartellino ma risulta abile a temporeggiare quanto un automobilista napoletano quando il semaforo è rosso. Se non altro, non ha temporeggiato nemmeno alla vista della mazza chiodata del Mister, dandosi alla latitanza. Tuorna, sta casa aspetta attè
Danilo Milone (6) – Per sfogare la sua furia omicida, uccide un toro a mani nude prima della partita. Dopo 10 secondi netti è in debito di ossigeno, ma almeno tutti gli avversari sono tornati dalle loro famiglie. Barbaro
Andrea Gallo (6-) – Nel primo tempo è stato come la trama di un film porno: inesistente. Migliora nella ripresa, ma il timore della pagella ignorante lo rende nervoso. Timoroso
Michael Scirpo (5) – Faccia d’angelo deve un sacco di soldi ad una banda locale di spacciatori di Rusticanello, per cui decide di giocare a nascondino in mezzo ai difensori avversari. Evita il regolamento dei conti, portando il risultato a casa. Rusticanello, custa picca e sapi bello
Marco Bellomia (6) – Le trame oscure dei poteri forti colpiscono ancora, sostituendo l’attak per le scarpe di Marco con del lubrificante per auto. Nonostante tutte le palle sgusciassero dai suoi piedi, trova il modo di metterla dentro, prendendosi gioco dei perfidi servitori del male che remano contro. A lui non la si fa
Francesco Fazzino (5, no 6, no 5, no 6…) – Ancora incantato dallo spirito natalizio, gioca ad intermittenza come le luci dell’albero. Il Mister lo costringe a continuare su questa linea pure sotto la doccia, alternando acqua gelida ad acqua bollente. Jinge bells jingle bells…
Alessio Cassarino (6 disperato) – Oggi in veste di Mister puro, causa squalifica. Vede la squadra giocare come fosse allenata da Mazzarri, cerca di scuoterli urlando alla Carletto Mazzone. Pur vincendo, esce a capo chino come Spalletti. Sdoppiamento di personalità
Stay hungry, stay Mark Iuliano
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