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Pagina 99 è una rubrica che io e Jaqueline del bolg I libri ci fanno volare condividiamo e consiste nel condividere con voi una pagina 99 a nostra scelta. Pagina 99 si trova in un punto strategico: nè troppo presto in modo da capire il ritmo del libro, ne troppo in la in modo da evitare spoiler. Secondo uno studio pagina 99 dovrebbe essere in grado di farci capire se quel determinato libro fa per noi.
Ecco la pagina 99 di Jaqueline:
Le cattive ragazze non muoiono mai di Katie Alender
Non c’era motivo di preoccuparsi. I libri sul paranormale riempivano un intero, gigantesco scaffale. E, a differenza del resto dei libri nella stanza, sembravano quasi vivi. Erano davvero
speciali.
Pensando che avrei dovuto procedere con metodo, iniziai dal basso. Ma tirar fuori ogni libro, aprirlo e
poi rimetterlo a posto con cura nello scaffale pieno zeppo richiedeva troppo tempo.
Nuova strategia: tirai fuori a caso un libro da uno degli scaffali centrali e ne guardai la copertina. Era un tascabile intitolato
Interpretare e curare l’aura, e sulla copertina c’era un uomo vestito in stile anni Ottanta con i capelli gonfi che guardava serenamente in alto verso un arcobaleno. Sulla sua testa brillava un alone giallo pallido. Non faceva esattamente al caso mio.
Tirai fuori altri libri, uno a uno, dando un’occhiata rapida ai titoli. La maggior parte non era affatto pertinente. So quel che si dice sul giudicare il libro dalla copertina eccetera, ma stavo esaurendo il tempo a mia disposizione, così decisi d’ignorare i libri più nuovi e di concentrarmi su quelli con la copertina in pelle scura: quelli antichi.
Spostai un tascabile bianco per leggere la scritta dorata sul dorso nero di un libro.
Le origini delle feste pagane. Niente da fare. Tirai fuori un altro tascabile bianco per poter prendere un libro dalla copertina azzurra di tela semi-disintegrata: Studi di casi sovrannaturali in Irlanda del Nord 1952-1966. Poi vidi un dorso nero che sbirciava da dietro un altro tascabile bianco e mi allungai per spingere via il libro.
Come mai c’erano tutti quei tascabili bianchi?
E poi me ne resi conto.
C’era solo un tascabile bianco sullo scaffale: e sembrava che non riuscissi a smettere di prenderlo.
Quando lo toccai, un lampo di elettricità guizzò dal libro alle mie dita. Tirai via la mano di colpo e poi guardai da vicino la copertina. Invece degli allegri arcobaleni e dei gabbiani del libro sull’aura, quello aveva un’illustrazione sfumata in carboncino che raffigurava una donna dal volto deformato da un urlo, gli occhi ruotati all’indietro per il dolore, la paura, o qualcos’altro.
Il titolo era: Trattare con gli spiriti ostili: una guida autorevole. Lo girai per esaminare la quarta di copertina e vidi una foto dell’autore: un uomo asiatico sulla cinquantina. "Walter Sawamura è un esperto di fama internazionale di…".
Sawamura…?
I Sawamura, Walterte Joan.La coppia che aveva abitato a casa nostra dopo Megan e sua madre.
Quindi un esperto di fantasmi, e non solo di fantasmi, ma proprio di quelli ostili, si era trasferito a casa nostra dopo un misterioso suicidio. E se n’era andato prima che aveva potuto.
Tutt’a un tratto il piccolo libro bianco sembrava pesare una tonnellata.
Poi mi ripresi e cercai di reagire. Dovevo tenermi pronta a uscire prima che fosse tornata la signorina Oliver. Infilai il libro nella borsa e mi avviai alla porta, che si aprì di scatto proprio quando stavo allungando la mano sulla maniglia.
Lanciai un grido e feci un salto indietro.
La signorina Oliver mi guardò come se fossi fuori di testa. «Siamo un po’ nervosi, eh?».
Non avevo voglia di fare conversazione. «È tutto a posto». Mi misi di lato per riuscire a passare accanto a lei.
Eravamo le ultime due persone in biblioteca. Mentre mi avvicinavo all’uscita vidi i sensori di sicurezza su entrambi i lati della porta e mi fermai di botto. Il libro avrebbe fatto scattare l’allarme e lei mi avrebbe presa, o avrei dovuto mettermi a correre.
Feci un respiro profondo. Se fossi scappata, mi avrebbe inseguita? Sapeva come mi chiamavo?
«Aspetta un attimo», disse la signorina Oliver da dietro la scrivania. «Usciamo insieme», disse, piegandosi sotto la scrivania per spegnere gli interruttori. Tutte le luci della biblioteca si spensero, inclusa la spia rossa dei sensori di sicurezza.
Non suonò nessun allarme quando uscimmo in silenzio, e aspettai che la signorina Oliver chiudesse la porta a chiave, abbassasse la saracinesca e chiudesse a chiave anche quella.
Non avevo idea che le biblioteche avessero tutti quei sistemi di sicurezza. Forse a causa della gente come me, che ruba libri rari e diapositive di microfilm.
E questa è la mia:
L'ultimo angelo di Becca Fitzpatrick
Gli alberi si trasformarono in un movimento verde che mi dava le vertigini, mentre i piedi toccavano terra e si sollevavano senza fatica, quasi riuscissero ogni volta ad anticipare la mia mente di qualche secondo.
Corsi a velocità folle sul sentiero, mi catapultai all'interno della Volkswagen e schizzai via dal parcheggio in un lampo. Incredibile: non avevo neanche il fiatone.
Che fosse l'adrenalina? Forse, ma ne dubitavo.
Andai alla Allen's Drug and Pharmacy e parcheggia la Volkswagen in uno spazio vuoto tra due camion che la nascondevano dalla strada. Poi mi rannicchiai sul sedile, cercando di rendermi invisibile. Ero quasi certa di aver seminato Pepper giu al fiume, ma un pò di prudenza non avrebbe guastato. Avevo bisogno di tempo per riflettere. Non potevo tornare a casa e nemmeno a scuola. Ciò di cui avevo bisogno era trovare Patch, ma non sapevo come.
Il cellulare squillò, riscuotendomi bruscamente dalle mie riflessioni.
<<Ehi Grey>> disse Scott. <<Vee e io stiamo andando al Taco Hunt per pranzo. La domanda del giorno è: Dove sei? Per tua informazione ora che (a) hai la patnte e (b) sei motorizzata, grazie al sottoscritto, non sei costretta a pranzare alla mensa della scuola>>.
Ignorai il suo tono scherzoso. << Mi serve il numero di Dante. Inviamelo subito per SMS e sbrigati>> gli risposi. Avevo il cellulare di Dante nella memoria del vecchio cellulare, non su questo.
<<Si dice per favore>>.
<<Ma cos'è oggi la giornata mondiale delle buone maniere?>>
<<A cosa ti srve il suo numero? Pensavo che Dante fosse il tuora...>>
Riaggancia e mi sforzai di riflettere sulla situazione. Che cosa sapev? Che un arcangelo con una doppia vita voleva rapirmi e usarmi come esca per convincere Patch a.....
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