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Palazzo di Arcevia

Creato il 21 settembre 2011 da Stimadidanno
Palazzo di Arcevia
Un paesino a chiocciola, ecco cos'è. Uno dei mille borghi del comune di Arcevia...ah no, sono un po' meno ma sembrano tantissimi e inafferrabili e infatti ne abbiamo afferrato solo un altro, Nidastore, illusi di trovarli infilati come perle di una collana.Invece proprio no, sulla cartina li vedi lì tutti vicini e anche dalla strada li vedi lì e dici 'che ci vuole' e non si arriva mai, tanto che viene il dubbio di essere su una strada sbagliata. Eppure le indicazioni non smentiscono. E se ad un tratto i cartelli spariscono è perché ti devi arrendere al profilo della collina e basta, basta programmare, basta decidere. Nei borghi ci capiti, stop. Pure le Marche ci danno una lezione taoista, ora!, con l'essere avvolgenti e apparentemente semplici. Le ho viste all'orizzonte, queste linee in questa luce, e poi più tardi le ho calpestate. Sono entrata con i piedi dentro la collina. Mi aspettavo terra arsa, invece ci si affonda in modo elastico, una sensazione molto particolare. Nemmeno a piedi è semplice camminare su una collina, io che aspiro ad una facile e comoda linea retta. La dolcezza è spiazzante e ha una logica tutta sua, a volte, come la vita. Curioso, molto curioso è stato incontrare on the top of the hill proprio Francesca-Nina, lei che a volte sembra quasi astratta e cerebrale (ma solo se si è di fretta). Lei le linee le vive e ci vive, di linee. Per esempio queste, sagge e specchianti.Ed io, quando credo di aver afferrato per un attimo la scintilla di un processo creativo, sono felice. 
Palazzo di Arcevia

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