Verso i Palestinesi del Libano
24 Aprile – 1 Maggio 2014 Campi Profughi Palestinesi in Libano
#Euromediterraneo #caromed
26 Aprile, Beirut

Nabih Salah
Incontro con il rappresentante di Ajial , organizzazione fondata nel ’98 da un gruppo di giovani per i giovani. Un’associazione, dice Rabih Salah, non affiliata ad alcun partito che intende creare uno spazio per i giovani Palestinesi dove possano esprimersi e organizzare le loro iniziative. Insieme a lui due Palestinesi fuoriusciti dalla Siria, come spesso accade a chi non appoggia il regime e non si riconosce nella frammentata e manovrata opposizione. Da loro si apprende molto più sul conflitto siriano e le sue inenarrabili complessità che da qualsiasi altra fonte, soprattutto con loro è stato possibile rivolgere domande, tante quante necessarie, in un clima di grande amicizia.
Momento qualificante dell’incontro quando il padre di Rabih ha esposto una panoramica sull’origine del rifugismo palestinese e il ruolo che vi ebbero i paesi arabi. Salah Salah è una figura storica, giovanissimo ai tempi della Nakba, ora è Presidente del Comitato per i Rifugiati, del Consiglio Nazionale Palestinese e dell’OLP.
27 Aprile, Bourj Al Shamali e Al Buss
Era il giorno della riunione degli Scout, uno dei molti progetti per i ragazzi, a Bourj Al Shamali e i gruppi

Abu Wassim
musicali si sono esibiti per i visitatori italiani; anche l’entusiasmante gruppo dei suonatori di cornamuse. Nell’incontro Abu Wassim, Direttore del Centro e coordinatore di vari altri centri di Beit Aftal Assomoud si è generosamente concesso alle nostre insistenti domande, non solamente sulle attività e i programmi, ma sulla situazione globale del Medio Oriente. “Vogliono disegnare una nuova mappa complessiva, osserva, e usano l’ignoranza e la paura per dividerci“.
Impoverire, costringere a fuggire, indurre a essere gli uni contro gli altri nella ben nota “guerra tra poveri” crea gravi rischi per il Libano stesso.

Khawda Khalaf
Al vicino Centro di Al Buss Bei Aftal Assomoud ha vari progetti per la cura del disagio mentale:psichiatria, psicoterapia che coinvolge i bambini e i loro genitori – essendo elevatissima la frequenza della depressione- per tutti i Campi del sud Libano. Solo per i Palestinesi? No, anche per i libanesi che non possono affrontare i costi elevatissimi delle cure presso le cliniche e i professionisti nazionali. “Noi Palestinesi abbiamo subito tanta discriminazione, la conosciamo e non vogliamo praticarla verso gli altri” dice Khawda Khalaf la Direttrice del Centro dopo la esauriente esposizione dei metodi, avanzatissimi, con cui curati i pazienti, piccoli e adulti.
AL TERMINE DEL VIAGGIO, IL REPORT COMPLETO