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Pallacesto: Alla scoperta del Korfball, lo sport delle pari opportunità

Creato il 17 dicembre 2013 da Sportduepuntozero

ItaliaParente lontano della pallacanestro, la pallacesto o Korfball, (Korf in olandese significa canestro) è un antico gioco a squadre miste, unico nel suo genere perché che non prevede la divisione per categorie tra maschi e femmine. E’ una disciplina poco diffusa nell’Europa meridionale ed è sbarcata in Italia nel 2003,  grazie all’intraprendenza di Domenico Bencivenga, che, ha fondato la Federazione italiana Korfball, il 29 agosto alle ore 9:05 di 10 anni fa in onore della nascita di sua figlia, Aurora Maria Matilde. Fondata a Torino, la Federazione Italiana Korfball, venne riconosciuta dall’International Korfball Federation l’8 novembre 2003 a Rotterdam nel congresso mondiale tenutosi durante il campionato del mondo di Korfball.

“Abbattere le barriere – spiega Bencivenga, direttore tecnico e sportivo della squadra di Korfball torinese, nonché arbitro di 25 discipline sportive – è un esempio di grande fair play. Uomini e donne possono gareggiare insieme pur non perdendo nulla delle proprie caratteristiche. A differenza del basket non c’è contatto fisico, i maschi non marcano mai le femmine e viceversa. È uno sport di tattica, anche di prestanza atletica, ma a spiccare su tutto sono l’intelligenza e la voglia di fare squadra. Cerco soprattutto di inserire questa disciplina nelle scuole per l’alto valore pedagogico. In un paese assediato dal calcio è più difficile, ma ritengo che il korfball si svilupperà anche in Italia come è avvenuto negli altri 50 paesi dove è praticato.”

Bastano un paio di calzoncini, una maglietta e scarpe da ginnastica e si è pronti. Si gioca su un campo un po’ più grande di un campo di pallacanestro (la dimensione ufficiale 40 x 20 m), non c’è la difficoltà iniziale della progressione dinamica della corsa in palleggio, bisogna passarsi il pallone e fare gol con un pallone da calcio dentro un cesto,  che avrà diverse altezze in base alle categorie di età di appartenenza. A fronteggiarsi sono due squadre composte da 8 giocatori ciascuno, quattro donne e quattro uomini. Ovviamente vince chi realizza il maggior numero di punti.

Ma quali sono in numeri della pallacesto in Italia e nel mondo?

Si pratica in tutti e cinque continenti e sono più di sessanta le nazioni affiliate all’International Korfball Federation. In Olanda e in Belgio è sport nazionale, addirittura in Olanda esiste la “Korfbal League”, un campionato professionistico dove ci sono molti interessi, anche economici, con una media di spettatori a partita di 3500 persone e con punte di 10000 per le fasi finali: ovviamente paganti! In Italia i numeri sono diversi. Si hanno avuto punte di 500 tesserati e dieci club affiliati. Adesso stiamo attraversando un momento di stasi. La prima Coppa Italia, nel 2004, è stata vinta dall’A.S.D. Aurora 2003 Torino, il primo campionato italiano è stato conquistato dall’A.S.D. Carrara Korfball, nel 2005, che in finale ha battuto l’A.S.D. Arquata Scrivia Korfball 03. L’Italia ha partecipato a svariate manifestazioni internazionali e ha vinto nel 2005 la Coppa del Mediterraneo sconfiggendo in finale la Grecia. L’Evansalus Club Padova ha difeso i colori italiani in due edizioni dell’Europa Cup (la Champions League del Korfball).

Qualche cenno storico sull’origine di questo sport?

E’ stato inventato da un maestro olandese, ad Amsterdam, da Nico Broekhuysen, nel 1902, sotto la spinta emotiva del movimento femminista del nord Europa che desiderava praticare uno sport dove maschi e femmine potessero giocare insieme. L’idea si concretizzò dopo aver visto uno sport, il Ring Ball, a Naas, disciplina sportiva in voga in terra scandinava. Il Korfball è stata disciplina dimostrativa in tre edizioni olimpiche e fa parte dei World Games (infatti è riconosciuto dal CIO).

Dove praticare la pallacesto a Torino?

Per informazioni bisogna contattare la Federazione Italiana Korfball: questi i riferimenti: cell. 3474462849 – e-mail [email protected].

Domenico Bencivenga è primo anche nell’Hitball. E’ stato il primo giornalista a parlarne in Italia. Come è nata la passione per questa disciplina?

Ho conosciuto l’Hit Ball grazie all’amicizia che mi lega al suo inventore, Luigi Gigante, Professore di Educazione Fisica di Pino Torinese, persona che stimo immensamente. L’Hit Ball è una delle più belle invenzioni sportive del secolo: è uno sport dinamico, altamente spettacolare, istintivo, pura adrenalina. Sono stato uno dei primi giocatori nella prima edizione ufficiale del Campionato Italiano del 1992, ho ideato la prima edizione della Coppa Italia, nello stesso anno, primo addetto stampa della Federazione Italiana Hit Ball e ideatore del magazine dedicato all’Hit Ball, “Colpo su Colpo”.

Tatiana Zarik


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