Vi auguro buon lunedì con un classico del weekend: I pancakes.
Questa volta però la ricetta è di Gordon Ramsay. quindi è una garanzia!
E' tratta sempre dal libro libro-bibbia: In cucina con Gordon Ramsay ed ho solo cambiato la frutta che accompagna i pancakes, la ricetta prevedeva il mango (che io ho usato qua) e quindi ho scelto le pesche :)
Ingredienti:
100 g di cocco in scaglie Ecor
100 g di farina 00 (io ho usato la 00, sempre di Ecor)
Mezza bustina di lievito di polvere
1 uova, sbattuto
250 ml di latte di cocco
1 cucchiaio di miele
2 pesche
Per il sciroppo di lime:
100 gr di zucchero
Succo di 3 lime e
la scorza di 1 lime
Come si fa:
Mettete il cocco, la farina e il lievito nel mixer, frullate e mettete in una ciotola.
A parte sbattete un uovo e versatelo nella ciotola con la farina. Aggiungete il miele, il latte di cocco ed amalgamate bene.
Lasciate riposare coperto con la pellicola per 15 minuti.
Nel frattempo preparate lo sciroppo:
Mettete lo zucchero,150 ml di acqua, il succo dei lime ela scorsa in una piccola casseruola, portate a bollore a fiamma bassa e mescolare per far sciogliere lo zucchero.
Continuate a far sobbollire per ridurre il liquido ed avere una consistenza da sciroppo, mescolando di tanto in tanto.
Spegnete e lasciate intiepidire.
Prepariamo i pancakes:
Scaldate una padella leggermente unta.
Prendete una cucchiaiata colma di impasto e versatela nella padella.
Cuocete a fiamma media per circa 2-3 minuti, finché non sarà dorata.
Rigiratela e fate lo stesso.
Tenete al caldo, coperti con un foglio di alluminio, i pancakes già fatti mentre procedete con l'impasto rimasto.
Sbucciate le pesche e tagliatele a fettine.
Servite i pancakes con lo sciroppo e le fette di pesche.
Venerdì è stato il mio compleanno e a dir la verità non amo molto i festeggi amenti, da sempre:
Pensate che volevo neanche festeggiare i 18 anni... ma la mia migliore amica insisté per far una cena fuori con altri compagni di scuola... dovetti dire di sì per sfinimento. Ma fu una bella serata :)
Anche quest'anno ho cenato fuori, ma all'unico ristorante giapponese Vero che c'è qua a Torino.
E' stata, come sempre un'esperienza quasi mistica: Entrare lì, significa dimenticare di essere in Italia. Per un'ora e mezzo siamo in Giappone, respiriamo Giappone.
Nonostante sia la quarta volta che ci andiamo a mangiare rimaniamo sempre imbarazzati dalla gentilezza e dalla delicatezza del personale: dal loro tono di voce quasi sussurrato, al modo in cui dispongono bicchieri e piatti...
All'uscita ero ubriaca, no, niente alcool, (ho cenato con una tazza di tè verde matcha!), ma semplicemente dall'atmosfera respirata.
La mattina mi sono fatta un mini torta multicolore, velocemente e senza pesare niente: farina, latte, un uovo e un po' di zucchero, coloranti, cacao in polvere e un po' di pazienza per sfornare via via gli strati.