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PANE E CIOCCOLATA con Nino Manfredi

Creato il 02 giugno 2010 da Emajoeleo
PANE E CIOCCOLATA con Nino Manfredi Che ci fa un italiano in Svizzera? Ci lavora duro o ci porta i soldi. L'emigrato Manfredi appartiene alla prima categoria. Cameriere nella linda e pulita confederazione elvetica, compierà l'efferato crimine di orinare in pubblico perdendo poi il lavoro e permesso di soggiorno. Comincia così una vita di clandestinità aiutato dai connazionali condannati a vivere come le bestie e dormire accanto le galline, ed a osservare da lontano i loro padroni giovani e biondi come semidei wagneriani. Il nostro piccolo eroe non ci sta. Prova a cambiare belle ossigenandosi i capelli e vestendosi da "ariano" per sfuggire all'identikit del terrone. Ma più che l'abito poté il calcio e la maglia azzurra. Finisce picchiato e umiliato. Il ritorno a casa non è la via giusta: sul treno i soliti emigranti cantano il pane, l'amore e il sole a suon di mandolino, ma sono un prezzo troppo altro e una carta d'identità troppo ingombrante. Meglio il lavoro in Svizzera. Non torna a casa ma si ostinerà a cercare un lavoro da cameriere, lo troverà presso la casa un ricco italiano fallito (un grande Johnny Dorelly) che ama svegliarsi a suon di schitarrate. Con un amaro risveglio.
Angosciante e grottesco, surreale e picaresco, il film è una commedia amara sul valore perduto dell'identità. La solitudine del protagonista, cittadino sperduto, esule senza dignità. Cucito addosso a Manfredi, che non perde una sfumatura, da un Brusati alla sua prova più convincente, sceneggiatore regista, che tiene in equilibrio una miscela acida di umorismo, malinconia e pietas.
Voto 9/10


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