Non c’è niente di più bello che poter ricreare a casa, in modo decisamente più genuino, i prodotti “blasonati” che troviamo negli scaffali dei supermercati. Proprio come questi pan goccioli che sono entrati a tutti gli effetti tra le merende preferite di Junio e di cui non vi ho mai parlato. La ricetta proviene da una carissima amica e l’impasto viene fatto con la macchina del pane, più comodo di così! Ottimi da congelare una volta cotti e, per esempio, la mattina una veloce passata al microonde e avrete una calda brioche da accompagnare al vostro cappuccino per una colazione super golosa.
Curiosità: sempre a proposito di “ricreare in casa”, avete mai pensato a realizzare da voi le famose gocce di cioccolato? Nulla di più semplice e veloce considerando anche quello che costano andandole a comprare! Pertanto credo proprio che valga la pena provare. Come? Innanzitutto foderate una teglia da forno con carta forno, poi sciogliete a bagnomaria o al microonde 100 gr di cioccolato (non solo fondente, potete scegliere anche bianco, al latte o aromatizzato). Una volta fuso riempite un piccolo flacone da pasticceria (quello che si usa per le decorazioni per capirsi) e lasciate cadere sulla teglia delle piccole gocce di cioccolato, distanziate tra loro. Fatele poi solidificare per un paio d’ore e voilà, il gioco è fatto! Queste gocce si conservano per parecchi mesi in un sacchettino di plastica riposto nel congelatore.
Pangoccioli di Alda ricetta di Alda De Carli
Ingredienti per circa 20/25 Pangoccioli
300 ml latte intero,
150 g burro fuso freddo,
90 g zucchero
50 gr di lievito madre essiccato in polvere o (20 g lievito in cubetti)
300 g farina di manitoba
300 g farina 0
10 g sale
150 gr gocce di cioccolato
Inoltre per spennellare
1 tuorlo
1 cucchiaio di latte
Preparazione
Mettere nel freezer le gocce di cioccolato. Mettere nel cestello della macchina del pane gli ingredienti come li trovate scritti nella ricetta (tranne le gocce di cioccolato) e programmare solo impasto + lievitazione. A termine del programma, senza aprire lo sportello fare proseguire la lievitazione sino a che l’impasto raggiunge il coperchio della macchina del pane (e talvolta lo apre). Rovesciare l’impasto su una spianatoia e impastare brevemente aggiungendo le gocce di cioccolato che andrete a levare dal freezer. Formare delle palline di circa 50/70 gr (a seconda dei vostri gusti) e metterle su una placca da forno foderata di carta forno. Accendere il forno a 60°, inserire la teglia e fare lievitare per circa 30/45 minuti. Trascorso questo tempo, levare la teglia dal forno e impostare a 200°. Spennellare i Pangoccioli con il tuorlo sbattuto con il latte e cuocere in forno caldo per circa 15 minuti (la superficie deve dorare)
Pillole di enologia: Degustazione di un distillato Un distillato è composto dal 40-64% di acqua, gli zuccheri non superano i 20 g/l e l’alcol etilico è presente in percentuale variabile tra il 36-60%. La degustazione di un distillato è molto simile a quella del vino. L’esame visivo, seppur relativo quando si parla di distillati, valuta la trasparenza, l’intensità e la tonalità del colore. Un distillato deve essere perfettamente brillante, la maggior parte sono incolori, mentre in alcuni casi le sostanze cedute dal legno durante l’invecchiamento gli conferiscono una tonalità che va dal giallo paglierino tenue all’ambrato con possibili riflessi verdi e rossicci. I distillati aromatizzati invece possono essere di tutti i colori L’esame olfattivo, è fondamentale nel determinare la qualità di un distillato (si dice infatti che un distillato si beve innanzitutto con il naso!), permette di valutare (attraverso inspirazioni molto brevi e intervallate) l’intensità del profumo, la sua finezza, la complessità delle sfumature odorose e il loro equilibrio. L’esame gustativo (attraverso un piccolo sorso di non oltre 5 ml) permette di percepire bene solo due sensazioni: il dolce e l’amaro. Il resto delle sensazioni sono poco distinguibili a causa dell’effetto tattile e pseudo calorico dell’alcol. Nella degustazione di un distillato non serve un grande gusto bensì una perfetta armonia data dalla fusione di suadenza e morbidezza. La persistenza gusto-olfattiva è invece molto importante per determinare la finezza, ricchezza, ed equilibrio di un distillato. Con la deglutizione si ha un aumento della temperatura del distillato che favorisce la volatizzazione di alcune sostanze e pertanto la persistenza gusto-olfattiva può durare anche interi minuti con la possibilità di riconoscere nuove componenti rispetto all’esame olfattivo.
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