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Paolo Pilla, l’informatico ucciso a Torino, è giallo. Si fruga nel passato del padre, Pasquale Pilla

Creato il 04 agosto 2011 da Yellowflate @yellowflate

Paolo Pilla, l'informatico ucciso a Torino, è giallo. Si fruga nel passato del padre, Pasquale PillaPaolo Pilla, il tecnico informatico rinvenuto sepolto a Rivalba non era una persona così “buona” e pacifica come veniva descritto ieri. Ecco che spunta una denunci di maltrattamenti fatta dalla ex. Paolo poi sembra che non avesse ancora saldato  l’ex proprietario della villa. L’ultimo testimone giura di aver visto Pilla,intorno alle 16.00  insieme a due uomini. Paolo Pilla è stato  ucciso con due colpi in testa e sepolto nel bosco a due passi dalla villa di Rivalba, zona collinare alle porte di Torino. Paolo secondo il teste avrebbe raggiunto il bosco su una Panda scura. Ma, dal centro della bella Torino, nell’appartamento con vista sulla  Mole Antonelliana Paolo è uscito alle 14.30 di sabato. «Faccio una commissione e torno tra un po’» ha detto alla madre, Agata Gagliardi. Chissà perché, però, a casa ha lasciato sia i due cellulari, sia il portafoglio. Per abitudine custodiva la patente sull’auto, insieme al libretto della sua Peugeot 206. Ma in cima alla collina di Rivalba è arrivato, come dichiara la testimone, sulla Panda in compagnia di due uomini. Di cui sicuramente si fidava e con cui, almeno fino a quel momento, non era in attrito. Non solo perché quando ha incontrato la vicina di casa Ornella l’ha salutata tranquillamente con un segno della mano.

Paolo giunto nella sua villa si è cambiato mettendosi in “comodo” perchè dall’appartamento di Torino era uscito  in pantaloni scuri, T-shirt bianca e scarpe scamosciate marroni. Martedì  è stato rinvenuto nella  fossa con addosso pantaloni felpati, scarpe da ginnastica, una maglietta bianca con un disegno stampato e i guanti da lavoro alle mani. Cosa faceva Paolo? Perchè quei guanti? Con chi era?  Stava forse scavando una fossa per recuperare qualcosa che aveva nascosto e che doveva restituire ai due uomini?Paolo sul lavoro non dovrebbe aver avuto problemi con nessuno anche se, lavorando nell’informatica non si sa mai, qualcosa può capitare. Mentre gravi problemi ci sono stati con  Emanuela Pulizzi, 36 anni, infermiera, è madre di un bimbo di 3 anni, figlio di Paolo. La relazione si è conclusa con strascichi giudiziari: lei lo ha denunciato per maltrattamenti, lui per abbandono di minore, quando un anno fa scoprì che aveva lasciato il figlio ad un’amica per andare in vacanza.Però sembra che Emanuela volesse bene a Paolo anche perchè non  non ha esitato a partecipare alle ricerche, quando il fratello di Paolo, Giuseppe, ingegnere, domenica l’ha informata della scomparsa. Ed è stata proprio lei, martedì sera, a ritrovare il corpo senza vita dell’ex fidanzato. Ha chiesto a un vicino di casa, Antonio D’Andrea, di accompagnarla nei boschi di Rivalba. Fanno pochi passi Emanuela e Antonio, immediatamente in un’ansa di un torrente  ecco un lembo apparire dalla terra. E’ Paolo, sono i resti di Paolo. La macchina però non è stata mai trovata. Un giallo fitto di misteri, anche perchè la casa non era stata pagata ma perchè? Soldi alla famiglia di Paolo non mancano. Poi come mai ucciderlo in campagna ? Cosa si nasconde in questo giallo? Un mistero che si infittisce se pensiamo al passato familiare: il padre infatti  noto a Torino è stato condannato per ricettazione negli anni 80 ma è anche stato derubato di quadri miliardari tra cui alcuni pezzi unici di De Chirico.

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