“Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Papa Benedetto XVI ha annunciato oggi, a sorpresa, le sue dimissioni nel corso del Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di alcuni Beati, tenuto alle ore 11, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano. In un libro di interviste pubblicate nel 2010, Benedetto XVI aveva già citato la questione della rinuncia, spiegando che “quando un Papa viene a riconoscere chiaramente che fisicamente, mentalmente e spiritualmente, non può più sopportare il peso del suo ministero, allora ha il diritto e, a seconda delle circostanze, il dovere di ritirarsi”. Ecco il clamoroso annuncio che il Santo Padre ha fatto ai cardinali presenti al Concistoro:
Carissimi Fratelli,
vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.
Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.
Il portavoce vaticano, padre Lombardi, ha spiegato che il nuovo Papa sarà probabilmente eletto prima di Pasqua (31 marzo) e che Ratzinger non avrà alcun ruolo nel Conclave e si dedicherà alla preghiera e alla riflessione. Ricordiamo la figura di Benedetto XVI con un articolo speciale di Alessandra Giorda che, in occasione del Natale 2010, abbiamo pubblicato su questo blog:
Joseph Alois Ratzinger nasce a Marktl am Inn, distretto amministrativo di Alltotting, il 16 Aprile 1927, Sabato Santo, alle 4,15. Terzo ed ultimo figlio di un commissario di Polizia, Joseph Ratzinger, e della figlia di un fornaio, Maria Paintner. Chi avrebbe mai pensato che quel bimbetto appena nato, da una famiglia come tante, sarebbe diventato un giorno l’uomo più importante del Mondo, il Capo della Chiesa Universale, che conta 1,2 miliardi di fedeli, e il Papa più potente di tutti i tempi? Il 19 Aprile 2005, dopo un Conclave brevissimo ed unanime come non mai, viene pronunciato il Suo nome come 265° Papa della Chiesa Cattolico Romana. Joseph Ratzinger assume il nome di Benedetto XVI e dopo l’Habemus Papam, dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, pronuncia, con il suo inconfondibile accento tedesco, la frase storica che lo renderà subito amatissimo dalla gente: “Dio ha eletto me, un semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore”. Durante il Conclave, Joseph Ratzinger, recita una giaculatoria: “Signore non farmi questo, disponi di persone più giovani e migliori”. Non credeva di essere adatto a ricoprire il ruolo di Papa e sentiva una responsabilità enorme. Pensava ad andare in pensione, per riposarsi e rilassarsi, invece il Signore ha scelto diversamente. Come tutti noi anche Lui ha i suoi momenti di paura ed incertezza. Ma cosa fa il Papa nel tempo libero? Consideriamo che gli impegni di lavoro sono molteplici che lo assorbono per parecchie ore al giorno finendo alla sera tardi, ma quando riesce guarda il notiziario e di tanto in tanto un DVD insieme ai suoi segretari. Ama moltissimo la serie televisiva Don Camillo e Peppone, interpretata magistralmente da due fantastici attori, come Gino Cervi e Fernandel. L’ha rivista talmente tante volte che conosce quasi tutte le battute a memoria dei vari episodi. A Natale e Capodanno, quando tutti noi siamo alle prese con pranzi e cene in famiglia o con amici, il Santo Padre che farà? Prima di tutto trascorre queste feste celebrando funzioni religiose e pregando, successivamente pranza con le persone a Lui più care. Altri aspetti curiosi sono che non pratica sport, non ha un portafogli e non ha un conto corrente; molte persone commentano, compresa la sottoscritta: “Beato Lui, quante grane e quanti patemi in meno!”. Tra le passioni, il successore di Pietro, oltre ad essere un grandissimo studioso, ha quella degli orologi che abbiano una lunga durata nel tempo. Al polso indossa un Junghans, ereditato dalla sorella, dopo la sua morte, in questo modo unisce il piacere con il sentimento. Moltissimi sono i fedeli che spesso si domandano come pregare, se recitando le classiche preghiere o aprendosi con parole proprie al Signore. Chissà Lui, l’organo supremo di Santa Romana Chiesa, come pregherà? Sembra che innanzi tutto abbia un buon feeling con il Signore, con il quale è legato da anni ed interloquisce spesso, mendicando, ma anche ringraziandolo. Invoca i Santi, come ha confessato a Peter Seewald (autore del libro Luce del Mondo, pubblicato il 23 novembre scorso e cinquanta mila copie esaurite in una settimana) ed è amico di Agostino, Bonaventura e Tommaso d’Aquino. Tuttavia un grande riferimento resta sempre Lei, la madre di tutte le madri: la Madonna.