Brutta “disavventura” per un convento di suore di Lucena, in provincia di Cordoba, in Andalusia. Il convento, abitato da cinque Carmelitane scalze e dalla badessa, ha ricevuto a sorpresa una telefonata di papa Francesco, che ha chiamato attorno alle 23.45 del 31 dicembre per fare gli auguri di buon anno. Peccato però che, dall’altro capo del telefono, nessuno abbia risposto agli auguri del Pontefice. Ma papa Francesco non dev’essersi perso d’animo e, come ogni interlocutore che si rispetti, in mancanza di una risposta ha lasciato un messaggio in spagnolo nella segreteria telefonica: “cosa andate facendo di così importante da non poter rispondere alle telefonate? Sono il papa Francesco, volevo farvi gli auguri per questa fine d’anno. Vedrò se più tardi potrò richiamarvi. Che Dio vi benedica”.
Inutile dire come le suore siano rimaste sconcertate dal messaggio nella segreteria telefonica. Ma papa Francesco ha mantenuto la promessa e ha richiamato, dopo qualche ora, il convento, riuscendo quindi a parlare direttamente, per una ventina di minuti, con le suore.
La badessa del commento, suor Adriana, spagnola, è una vecchia amica di Bergoglio, ma mai si sarebbe aspettata, stando a sue dichiarazioni, che papa Francesco la chiamasse per farle gli auguri di buon anno: “quando ho sentito la registrazione in segreteria”, ha detto suor Adriana, “ho rischiato di morire! La nostra amicizia ha oltre 15 anni, ma mai avrei pensato che il papa ci ricordasse. Ho chiamato il vescovo e ho spiegato l’incidente. Attraverso il nunzio mi è stato dato un numero di telefono, ma non sono riuscita a parlare con lui. Ho pensato che il Papa fosse molto occupato”.
Per fortuna, alle 19.15, è arrivata l’attesa chiamata da parte di papa Francesco. “Ho chiesto il permesso di utilizzare il vivavoce, in modo che tutti ascoltassero. Ci ha detto che non potevamo permettere di rubare la nostra speranza, perché la tristezza porta alla pigrizia spirituale, la disperazione. Poi ha richiamato la sua enciclica, che stabilisce come il grande demone del cibo sia la tristezza dell’essere umano”, ha riferito sempre suor Adriana.