Papa Francesco è stato nominato uomo dell’anno della rivista Time ed anche da The Advocate, uno dei più importanti magazine lgbt a livello internazionale.
In effetti sono oramai note le parole del papa sul tema dell’omosessualità pronunciate ai giornalisti durante il viaggio di ritorno da Rio De Janeiro a Roma:
“Se una persona è gay, e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicare?”.
Così come sono note le posizioni su tematiche quali aborto, unioni civili e contraccettivi: “Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi”, che sono state seguite dalla rimozione del cardinale americano Raymond Leo Burke, prefetto della congregazione dei vescovi.
Papa Francesco è stato chiaro, non si può pensare nel 2014 di restare su un pulpito a condannare comportamenti che rientrano nella normale evoluzione della società. Le posizioni integraliste ed irremovibili non vanno d’accordo con il rinnovamento di Papa Francesco, così Burke e gli altri cardinali conservatori e moralisti vengono allontanati dalle loro funzioni per dare invece spazio a quei cardinali che puntano sulla comprensione e sulla moderazione e che evitano sermoni degni della peggiore inquisizione.
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