In tutto questo tempo in cui scrivo su questo blog vi ho raccontato più volte di come gestiamo le trasferte di M.
Certo prima che nascesse Pietro e fino a che lui era piccino la cosa era particolarmente facile, certo non ci sia bitua mai del tutto alla partenza ma tutto sommato dopo un po' non è più così traumatica.
Adesso che Pietro parlicchia (se volete vedere il suo vocabolario QUI, lo aggiornerò nei prossimi giorni viste le new entry), chiede di papà tutti i giorni, riconosce la sua macchina e e quando gli dicoche è al lovoro lui sorride e annuisce.
Quando va in trasferta e gli spiego che rientrerà dopo qualche giorno sembra capire ma alla sera ad ora di cena ad ogni suono di macchina urla: "papà!"
Probabilmente si abituerà anche lui a questi periodi in cui M. spesso parte per periodi più o meno lunghi. Per ora io nella maggior parte dei casi faccio la borsa e vado dai miei perchè star sola la notte non sempre mi piace, purtroppo.
Quindi per Pietro è una festa. I nonni se lo godono e lui si lascia coccolare.
Di certo, perchè è bello cogliere il lato positivo di tutte le cose, il momento del rientro è bellissimo ora.
Pietro che sente la macchina del papà, lui che va a prepararsi davanti la porta di casa ad attenderlo, la porta che si apre e l'abbraccio spontaneo con il papà.
Beh questa scena ogni volta mi commuove, perchè vedere i miei ometti stretti l'uno all'altro è qualcosa di estremamente dolce.
Per chi viaggia e vive quotidianamente questa situazione sicuramente mi capirà.
Ve ne parlai già, di quanto io ringrazi la tecnologia che ci aiuta ad accorciare le distanze QUI e continuo a sostenerlo.
Vedere pietro che corre a mandare un bacio al suo papi in videochiamata su "facetime" è veramente bello.
Quando poi è a casa cerchiamo di concentrare impegni ed attività in cui possiamo goderci la nostra famiglia, anche una bella scorpacciata di Lego sul tappeto eh, l'importante è stare insieme.
Se vi va raccontatemi le vostre esperienze e consigli sul vivere le trasferte al meglio, sopratutto per i bambini.
Rà <3