In base agli avvicendamenti previsti, una città cipriota sarà la capitale europea della cultura (o meglio, tra le capitali europee della cultura) nel 2017; in lizza c’erano Limassol, la capitale Nicosia e Paphos, la scelta del comitato cipriota di selezione è caduta sulla terza: la città di Afrodite, un posto delizioso (la decisione verrà ratificata dal Consiglio dei ministri dell’Ue l’anno prossimo). E’ però interessante scoprire che, tra le motivazioni di questa preferenza espressa dal comitato comunque formato anche da esperti internazionali, hanno pesato delle considerazioni sul grado di cooperazione previsto tra greco-ciprioti e turco-ciprioti: cioè, ha vinto Paphos perché a differenza di Nicosia – che ha ignorato la proposta turco-cipriota di una candidatura congiunta tra le due amministrazioni della città, anche se il tema prescelto è proprio quello della convergenza tra le comunità – ha invece messo in cantiere attività condivise con il coinvolgimento diretto di tutti.
Non sarebbe forse il caso che l’Unione europea cominciasse a occuparsi direttamente dei negoziati di riunificazione, promuovendo tutto ciò che può far tornare a dialogare greco-ciprioti e turco-ciprioti? Proverò in ogni caso a sollecitare in tal senso Androulla Vassiliou, commissario europeo per la cultura, che mi ha parlato tempo fa via twitter dell’intenzione di creare a Cipro una sezione di Europa Nostra aperta a tutti i ciprioti.
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