Pappa?! #1

Okonomiyaki

Chi mi conosce sa che sono piuttosto schizzinosa per quanto riguarda il cibo, ma da quando sono a Kyoto ho deciso di dare una possibilità (quasi) a tutto quello che mi capita davanti. Non essendo per nulla esperta di cucina giapponese, ogni pietanza locale per me è un'incognita: a casa avevo a malapena idea di cosa fosse il sushi, e tutto il resto era una massa oscura di odori e sapori mai provati, da osservare da lontano con sospetto. Dopo un mese e mezzo ho ancora tanto da scoprire, ma ho ufficialmente iniziato l'esplorazione dell'arte culinaria nipponica.
L'okonomiyaki お好み焼き è qualcosa di vagamente assimilabile a una frittata o a un'omelette. L'impasto è fatto di acqua, foglie di cavolo, uova e farina, a cui si aggiungono altri ingredienti a piacere (carne, pesce, gamberi). Dopo averlo cotto su una piastra, si serve con la salsa Otafuku, che ha un sapore dolciastro e piuttosto forte.

Yakisoba

Varianti della stessa salsa si usano anche su yakisoba 焼きそば (spaghetti di grano saraceno saltati alla piastra) e takoyaki たこ焼き (polpette fritte con all'interno un pezzo di polpo). Ammetto di non avere il palato particolarmente fino, ma i sapori di queste tre pietanze nella mia memoria sono molto simili, proprio a causa del sapore della salsa, che tende a sovrastare tutti gli altri. Se per quanto riguarda yakisoba e okonomiyaki l'esperimento è andato a buon fine e ho quasi voglia di mangiarli di nuovo, l'idea della zampetta di polpo all'interno dei takoyaki mi ha un po' turbata.
Un piatto che non ha raggiunto la sufficienza è l'udon, noodles di grano serviti in brodo, che non ho apprezzato a causa della loro consistenza viscida. Una seconda possibilità non si nega comunque a nessuno.

Karaage

Il karaage 唐揚げ è sostanzialmente pollo fritto, ma mi ha lasciato in bocca un sapore strano. Sulla carta è un cibo occidentale e "conosciuto", eppure non mi ha convinta del tutto.
Pur non essendo una grande amante del pesce, sono stata anche al kaiten-zushi 回転寿司, ovvero uno di quei ristoranti con il nastro girevole sul quale sono serviti piattini di sushi, solitamente a 100 yen l'uno. Ho provato tonno, salmone e tofu fritto, ancora non mi spingo sui pesci che hanno ancora la loro bella pelle argentata e sulle uova; la qualità del cibo, essendo un locale economico, non era eccelsa, ma forse proprio perché il pesce non aveva tanto sapore non mi è dispiaciuto.
Il mio apprezzamento massimo va senza ombra di dubbio al curry, il delizioso curry giapponese (che non ha molto a che fare con quello indiano). Ne tengo sempre una scorta in dispensa, l'unica condizione per farmelo apprezzare è che non sia troppo piccante.

Pollo al curry

Nota di merito va alla carne alla griglia alla giapponese (yakiniku 焼き肉), che ho mangiato senza limiti durante il mio primo tabehoudai/nomihoudai (all you can eat/all you can drink). Ma questa è un'altra storia.