Mi chiedo spesso dove vadano le anime, quando i nostri cuori cessano di battere. Come cristiano la risposta dovrei averla già pronta: le anime meritevoli vanno in paradiso e quelle indegne andranno all’inferno. Sento dentro di me che ciò è vero, ma credo che questa sia una verità semplificata. In altri termini la domanda è: ma cos’è il Paradiso?
Io ho sempre pensato che il Paradiso sia semplicemente una forma di vita diversa da quella che viviamo sulla terra.
Stamattina sono stato a trovare un caro amico. Non era una visita programmata. Sono capitato vicino a casa sua per caso ed ho deciso di suonare il campanello. Sapevo che stava male, ma non sapevo sino a che punto. L’ultima volta che avevo suonato quel campanello, circa un anno fa, la moglie mi aveva detto che il mio amico era in ospedale e stava molto male. Tra gli amici comuni girava voce che stesse per andarsene e che ormai, non riconoscesse neppure gli amici più cari. Poi si era ripreso, nonostante gli 85 anni già suonati, e che riceveva con piacere gli amici che andavano a trovarlo. Ma per tanti motivi io non ero riuscito a fargli visita.
Al citofono, quando la moglie mi ha detto che stava molto male ho capito e gli ho risposto che io e la mia famiglia li abbracciavamo entrambi.
Con mia sorpresa mi ha detto però di salire perchè a Mario(questo è il nome del mio amico) avrebbe fatto piacere salutarmi.
Cosa puoi dire davanti a un uomo di 86 anni che sta molto male? Certo, la speranza è l’ultima a morire e finchè c’è vita c’è speranza: questa può sembrare una filosofia spicciola e banale, ma io ci credo fermamente. E’ Dio a disporre delle nostre vite e se Lui vuole, uno può riprendersi anche a 86 anni e continuare a vivere sino a 100.
Eppure, nell’accommiatarmi da lui, non me la sono sentita di salutarlo con un semplice arrivederci, come se niente fosse, facendo finta di non capire che quello poteva essere il nostro ultimo incontro terreno.
Se lo avessi pensato prima, non lo avrei fatto, ma gli ho detto che ero convinto che esistesse un’altra vita, oltre quella terrena, anche se io non riuscivo ad immaginarmela. Mi è venuto in mente di fare un paragone con il Nirvana dei Buddhisti: la rottura della catena delle reincarnazioni; quindi l’arrivederci era in un’altra dimensione. Ma quale? Non certo quella materiale: infatti Gesù, ai sadducei che Lo interrogavano per ingannarLo, rispose che quella vedova che aveva sposato ben sette fratelli, nell’altra vita non avrebbe sposato nessuno dei sette perchè: ” quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono mogli nè marito; e nemmeno possono più morire, perchè sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.(Luca, Cap. 20, vv 35-36).
Il mio amico si è commosso; nel suo sguardo stanco ma sereno ho visto brillare la luce dell’anima; era una luce malinconica, ma rassicurante.
Anche io mi sono commosso, ma me ne sono accorto mentre ero già sulle scale.
Se non ti rivedessi più, Mario, su questa terra, prega affinchè io possa rincontrarti tra gli Angeli del Cielo.