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Parigi, Atene e Kiel: la politica torna protagonista e la finanza s’incazza. Borse a picco, inizia il ricatto.

Creato il 07 maggio 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Parigi, Atene e Kiel: la politica torna protagonista e la finanza s’incazza. Borse a picco, inizia il ricatto.

Vince Hollande

Chiara come il sole, fresca come l’acqua di sorgente: la politica si riappropria del proprio ruolo e la finanza da di testa. Diciamolo, siccome non siamo abituati a cambiare l’acqua ai passeri, leggiamo i giornali e cerchiamo di tenerci informati, tutta la nostra curiosità, dopo la tornata elettorale di ieri in Francia, Grecia e Germania, era rivolta all’apertura delle borse di questa mattina. Vince Hollande in Francia; in Grecia i partiti del rigore europeo subiscono una legnata che metà bastava, con la sinistra radicale che si afferma e i neonazisti (sic!) che entrano per la prima volta in parlamento. Ad Atene si profila un governo di unità nazionale con dentro forze meno acquiescenti nei confronti della Bce e del Fmi anzi, decisamente anti-rigore. In Germania, nel feudo merkeliano  dello Schleswig-Holstein, la Cdu tiene al 30,5 per cento, i socialdemocratici del Spd rimontano fino al 29,5 (+ 4,1 per cento) ma i Verdi e i Pirati ottengono un’affermazione clamorosa che farà cambiare governo al land tedesco: la guida sarà del Spd. La risposta delle Borse (e quindi della finanza) è immediata, violenta, feroce. Tokyova a picco, Hong Kong la segue, Parigi, Londra e Francoforte si adeguano, lo spread supera i 400 punti e Milano apre a -2,22 prima di riposizionarsi all’1,6. Qualora avessimo avuto bisogno della prova del nove (di come l’economia mondiale sta funzionando da un po’ di tempo a questa parte), il riscontro scientifico c’è tutto e la Tecnocrazia è stata costretta a lanciare un duro monito alle nazioni ribelli dell’Eurozona. Ma sapete qual è stata l’analisi dei maggiori giornali mondiali, compresi ovviamente quelli italiani (tutti), sul calo delle Borse e la pessima reazione della finanza ai risultati elettorali di ieri? Ebbene, i geni dell’analisi economica hanno affermato: “I mercati temono che con questi risultati la linea del rigore che i paesi dell’Eurozona stanno seguendo, corra il rischio di subire una battuta d’arresto”. Non è il rigore che subirà una battuta d’arresto, ma il ricatto che la finanza ha posto in essere nei confronti della politica da quasi un ventennio, che ha avuto una risposta chiara e forte da parte di un elettorato stanco di pagare gli errori degli altri, banche e assicurazioni in primis. I pasdaran della Triplice, insomma, si sono accorti che (forse) hanno tirato troppo la corda, che affamare milioni di persone alla fine qualche problema avrebbe potuto crearlo e che la supremazia della finanza sulla politica e sull’economia basata sul lavoro, sta producendo un vero e proprio sommovimento a livello planetario. Ai tecnocrati la situazione sta sfuggendo di mano, tanto pieni di se stessi da ritenersi i veri signori del mondo, non si sono resi conto che i golpe che hanno messo a segno, grazie all’incapacità di una classe politica ripiegata su se stessa e sui propri privilegi, hanno stancato e fatto inferocire la gente comune. Questi signori, smessi gli abiti dei finanziatori di golpe armati, hanno creduto per lungo tempo che strozzare gli stati con i prestiti, per poi pretendere restituzioni da usurai, fosse la strada vincente per il governo vero del mondo, una teoria fantascientifica se non fosse stato per una classe politica da mandare al macero e da non usare più neppure come carta riciclata. Hanno il terrore, questi signori, che finalmente in Europapossa entrare in vigore la Tobin Tax, eventualità che ovviamente stanno cercando di scansare come la peste, perché tassare le rendite finanziarie si porterebbe appresso pure la tracciabilità di miliardi virtuali che fanno il giro del pianeta in un amen e producono profitti inimmaginabili. L’aspetto che più ci fa impazzire di tutta questa incredibile vicenda, è che spesso non si parla neppure di soldi veri, di banconote e moneta sonante ma di file, solo file che viaggiano come schegge impazzite nel web e procurano danni colossali ai pensionati, ai lavoratori dipendenti, ai giovani disoccupati e perfino ai clochard che non trovano più un cazzo da mangiare nei bidoni dell’immondizia dei ristoranti. Francia, Grecia e in piccola parte (ma significativa) la Germania, hanno detto che è ora che la politica torni a farsi sentire e che i signori della Triplice rockfelleriana o si danno una regolata permettendo a tutti di mangiare, o inizieranno a pagare pegno. Questo è un discorso che ci porterebbe lontanissimo, e che meriterebbe molto più spazio di questo post, però, cari amici, ora la riprova c’è. Se la politica torna al centro dell’interesse di una nazione, la finanza s’incazza. Possibile che a nessuno venga la curiosità di chiedersi perché?  

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