Paris chronicles – day 1, 2

Creato il 25 settembre 2014 da Dmoda

- di Andrea Pesaola -

È iniziata la Fashion Week di Parigi, ovvero il momento più atteso nel mondo della moda, che a Settembre torna sui banchi di scuola per quello che è ormai riconosciuto come il gennaio del fashion world. Dopo New York e Milano, ora è la volta della capitale francese, che vanta passerelle affollate dai designer più creativi cin circolazione e, ovviamente, dai big che di stagione in stagione confermano la loro supremazia.


Apre le danze Anthony Vaccarello, reduce dal catwalk newyorkese di Versus Versace, che esplora il mondo navy: àncore, righe e blazer sono i punti di partenza di una collezione che sporca il più classico dei look con forti asimmetrie e assapora un mood marcatamente rock. Minigonne, felpe logate, giacche da biker cinghie e borchie ridefiniscono il navale, attualizzandolo e focalizzandosi su una palette molto rigida: nero, bianco, blu e denim.
Stesso concetto di rivisitazione per Yang Li, designer cinese cresciuto in Australia, che riscopre il tailoring per lei, inserendo su giacche e mini abiti applicazioni in morbido chiffon, ribadendo volumi, forme e strutture senza snaturare il design del capo.

 

Torna al basico Damir Doma: una collezione pulita ed essenziale, che gioca con i materiali, come  il denim o il camoscio, e le lavorazioni, come il jacquard di mini abiti, pantaloni e giacche. Un oblò in metallo applicato a top, canotte e gilet chiusi è il fil rouge della passerella e movimenta capi basici dalla palette cromatica poco urlata: nero, bianco, grigio, marrone e arancio. I punti di luce delle applicazioni in maxi paillettes e la rete applicata sui fianchi incuriosiscono lo sguardo.

 

Preziosa e bon ton, invece, la donna Rochas. Come un tocco di cipria, gli abiti sospesi emergono dalle costruzioni solide di capispalla e boleri, le trasparenze alleggeriscono la morsa di fasce e cinture logate strette al seno, quasi a voler mettere una zavorra. Le lunghezze sono simmetriche, corrono veloci su una silhouette ben definita e la palette è lucente, spegnendosi solo sulle uscite in nero di ampie gonne e long dress.

 

Linee scolpite e folklore seicentesco sono gli ingredienti di Gareth Pugh, che non sfila a Parigi, ma presenta a New York le sue proposte per la prossima primavera. Una collezione imbevuta di richiami al paganesimo, e svelata proprio nel giorno dell’equinozio d’autunno. Stracci in chiffon formano la geometria dell’abito perfetto, declinato nelle varianti antitetiche del nero e del bianco. La preziosità dello chiffon di seta arricchisce gonne e pantaloni e misura il grado di conoscenza della materia di cui Pugh dispone, a dispetto di un design che facilmente potrebbe prendere il sopravvento sulla fattura dei capi. Imbracature in pelle incattiviscono i lunghi abiti scuri e il lino degli abiti a fazzoletto e dei pantaloni stride con le geometrie perfette di completi e abiti in bianco virginale.

 

Dries Van Noten compone un inno alla natura: una passerella ricoperta di erba e fogliame ospita una collezione fatta di capi ornamentali ed estremamente preziosi, che abitano forme e lunghezze indossabili e facili. Maxi righe in seta compongono i lunghi cappotti, gli shorts e i pantaloni la fanno da padrone, sapientemente abbinati a wedge sandals.
Maxi cinture in vita, imbracature sul petto, calzature come sculture: la donna Vionnet proviene da un futuro prossimo e si concentra su abiti dal design scultoreo e morbido, indossando le sfumature del bianco lunare e del rame. Lunghi abiti e morbidi pantaloni over addolciscono una passerella decisa, fatta di volumi solidi e lunghezze estreme, sia nel lungo che nel corto.

A chiusura dei primi due giorni di catwalks parigini, Balenciaga. Come da copione, Alexader Wang esplora i temi che da sempre contraddistinguono il suo operato e, uscita dopo uscita, si delineano silhouette fasciate in capi rigidi solo all’apparenza, in un gioco di trasparenze geometriche e reti elastiche estremamente femminili. L’assenza di tacchi riporta la figura a terra, ribadendo la complessità concettuale della collezione, che divide nettamente in due la figura: dagli incroci del busto via via si divincola negli shorts e nella morbidezza dei pantaloni. I lunghi cappotti completano il quadro, dando una visione d’insieme completa e dall’eleganza mai banale.

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