Ormai è un appuntamento fisso delle Fashion week, quello dedicato alla presentazione dei talenti emergenti della moda: giovani designers con la voglia di impressionare e di essere conosciuti, capaci di mettere in gioco e di far conoscere – attraverso le loro creazioni – cosa ci preserva il futuro della moda. Bondage, nomadismo, bon ton très chic, stili che si mescolano e si combinano nei fashion show dei nuovi designers.
Vediamoli nel dettaglio
Mix di stili, materiali, e tessuti messi in mostra da Fatima Lopes. La stilista portoghese ha presentato una collezione black leather, impreziosita da ricami in stile japanese con trasparenze e fantasie astratte che ricordano le macchie di Rorschach. Tagli rigidi, pelliccia sulle spalle, scolli ampi e taglienti, il tutto sormontato da cappelli a cloche o piccoli cilindri che impreziosiscono il look.
Stravagante, giocoso, un nomadismo lo stile di Julien David, stilista francese già apparsa nelle edizioni precedenti, ha mostrato per questa stagione una stile singolare concentrato sui tagli morbidi delle gonne scampanate in contrasto con i colori acidi, e fascette anni 60 in fronte. Il grigio è il colore predominante, dai tailleur maschili tagliati alla caviglia alle gonne felpate dino poi alle camicie optical.
Uno stile ispirato a Chanel, per le fantasie miste intrecciate a ricami trasparenti, quello proposta da Corrado De Biase. Minidress, longuette in pelle con abbottonatura sul davanti, tagli zigzaganti e curvi che si susseguono su una varietà di tessuti. Una nuova visione del bon ton che si presenta in tutta la sua eleganza.
Audace, dark rock (con alcune ispirazioni a comme de garcon), per Peachoo + krejberg, una fusione di stili differenti provenienti dal mondo indiano e quello danese. Tagli morbidi per i long dress che lasciano le braccia scoperte , adornati da guanti lunghi. Applicazioni paillettes, piume, peluche e pelliccia. Stravagante negli abiti dalle folte piume che coprono il capo o che si intrecciano come a creare opere d’arte che prendono vita sulla passerella.
Bon ton, chic e incentrato sul bicolor e sui tagli rigidi per Cedric Charlier. Mini dress a fascia che lasciano scoperti spalle e collo, o viceversa accollati che coprono interamente la silhouette, resi appariscenti dai colori cangianti o traslucidi del dorato. Tubini bicolore del bianco e del nero o incrociati da pelle nera e tessuto.
Giocoso nello stile ma dalle fantasie malinconiche, dai tagli e dal mood che ricordano Pierrot, l’immagine realizzata da Dèvastèe con la sua alternativa e la visione giovane della moda. Stampe di croci e teschi, forme morbide a casacca per gli abiti che si riempiono di fantasie di ogni genere o che rimandano ad un look total black.
Total black, moderno, morbidezza tagliente per Nicolas Andreas Taralis, un gioco fatto di pieghe, nodi e fasce che investono gli abiti con trasparenze ricorrenti, giacche che scivolano sul corpo, nascondono la silhouette, longdress multistrato, tagli geometrici sovrapposti.
di Simone Riccioli