Parlamento on demand

Creato il 04 febbraio 2011 da Harlan1985

La giornata di ieri passerà alla storia. Qualcuno potrebbe chiedersi, legittimamente, cosa ci sia da ricordare nell'ennesima, orrida fotografia della situazione italiana. È semplice: basta mettere assieme i fatti.
Succede che la legge sul federalismo municipale ottiene il pareggio in bicamerale, il che equivale ad una bocciatura. Ma il consiglio dei ministri (tutto minuscolo) in serata approva il provvedimento per decreto. Traduzione: il governo (o meglio, la premiata ditta Silvio & Umberto) se ne frega di quel che decide il Parlamento.
Il secondo episodio è condensato nel meraviglioso intervento del tizio che vedete qui sopra: il Parlamento respinge a maggioranza la richiesta di perquisizioni nei confronti del premier nell'ambito di "Puttanopoli". Le motivazioni non mi interessano: dichiarare in sede parlamentare che lo psico-pedo-nano credeva davvero che Ruby fosse la nipote di Mubarak, e che quindi quella telefonata rientrava nel modo più assoluto nei suoi doveri da primo ministro, è un numero che supera in grandiosità trash il discorso che Frattini, ministro degli esteri, ha pronunciato la settimana scorsa riguardo alla casa di Montecarlo. A me interessa la riduzione ai minimi termini, vale a dire che per l'ennesima volta il Parlamento ha parato il culo al premier.
Adesso facciamo due più due, e sarà chiaro perché un giorno gli storici prenderanno questa giornata ad emblema del tragico regime berlusconiano: nell'arco di poche ore il Parlamento è stato prima bistrattato per tenere a galla la legislatura, poi sfruttato a dovere per tenere a galla il padrone. Di certo non è il primo caso di Parlamento "su richiesta" (on demand, come direbbero quelli di Mediaset Premium), ma mai era accaduto in maniera così sfacciata, palese, fotogenica.
Ma va bene così. Lasciamolo lavorare, continuiamo a lasciargli fare quel cazzo che gli pare.

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