C’è del movimento al femminile in rete, per fortuna. che c’è. Perchè questo è il rapporto della CEDAW (Convenzione per l’Eliminazione di ogni forma di Discriminazione contro le Donne ). i risultati sono a dir poco sconvolgenti…conviene leggerlo! E perchè c’è anche questa iniziativa lanciata da PONTITIBETANI #donnexdonne 21 luglio giornata sui sn alla ricerca di buone prassi al femminile. Nel corso di questa giornata, ognuno di noi potrà dare il suo contributo in rete sulle buone prassi al femminile nei sn. e questa è la mia testimonianza.
Solidarietà al femminile, sorellanza sul posto di lavoro, condizioni che nel mio caso sono esistite per davvero, fino a qualche anno fa. un luogo di lavoro caratterizzato da un’altissima percentuale di donne, desiderio di collaborare e non di farsi le scarpe, grande condivisione e partecipazione di qualsiasi evento microscopico della nostra vita lavorativa ma anche sentimentale. Fare squadra, fare gruppo, era più che una salvezza. Poi , le cose cambiano. Di solito si dice. minimizzando “toh! ma è solo un imprevisto”…agli imprevisti magari ci si adegua prima o poi, ma alle battute d’arresto non tanto. Ecco immaginate un grande imprevisto, come una scelta economica poco chiara, un incidente su una linea di produzione, che sbaraglia tutte le carte messe a tappeto. e dategli anche un nome preciso e reale a questa nuova situazione: malattia. cronica. invalidità. e tutte le conseguenze del caso. d’un tratto, come la marea, le amiche spariscono, anche quelle di vecchia data. anche i legami di sangue, quelli della vostra infanzia. può sembrare assurdo, ma succede. almeno nel mio caso è andata così. uomo o donna, non c’è alcuna differenza. vedere la sofferenza, toccare con mano la fragilità del corpo umano, è un’esperienza che non tutti e a ben ragione desiderano affrontare. e cose succede, dopo quest’ostracismo fisico e culturale? dopo esser caduta più volte, delusa e scoraggiata dalle belle parole spese al vento da parte di chi doveva aver il preciso intento di tutelarmi come donna, lavoratrice e poi anche come madre? Ci si rialza, pensando non più di fare del bene soltanto per me stessa, ma anche per tutte quelle altre donne che si trovano come me nelle mie identiche condizioni. e ce ne sono di donne con sclerosi multipla, in Italia eh! donne, giovanissime, mogli, madri, figlie e amanti. sorelle e cugine, nipoti e nonne. donne che hanno un peso specifico addosso più ingombrante del solito. ma donne che hanno il desiderio di affrontare con tutta la possibile normalità il viver quotidiano. a lungo mi sono chiesta come poter venire a loro incontro, come organizzare una rete simbolica tra di noi, grazie all’aiuto di internet. e così poco alla volta, ho iniziato prima con un blog che ha lo scopo di trasmettere alle altre donne tutte le novità scientifiche e non sulla nostra malattia, poi ho proseguito con un gruppo su Facebook dedicato alle donne e alle mamme con sclerosi multipla. il gruppo adesso ha quasi 200 iscritti. sono d’accordo, il mio è solo un sassolino nello stagno dell’indifferenza, ma è un inizio, chissà che da cosa non nasca cosa…
i link agli altri post dei blog partecipanti alla giornata li trovate qui.