Magazine Cultura
Gioco in casa ma non mi sento imbarazzata. Ci sono mia madre, mio padre e mia sorella ad assistere, ma sono tranquilla. Decido di non avvisare i miei amici, per paura che l’emozione giochi brutti scherzi.
Ho pensato di fare un intervento senza numeri e percentuali, niente di troppo tecnico ma solo una panoramica della ricerca in Italia. I punti di forza e le debolezze.
Mi siedo al tavolo dei relatori, insieme a me l’autrice, una poetessa, un medico e un rappresentante della casa editrice oltre al presidente della Pro Loco.
Inizia la poetessa e introduce il libro da un punto di vista letterario. Poi parla il medico e spiega il rapporto medico-paziente e ultima tra i relatori io.
Sono tranquilla, finché non sento la nota di chiusura del medico che mi crea un’emozione che non avevo messo in preventivo. Inizio a parlare e sento la mia voce vacillare. Ho anche la vista un po’ appannata. Poi mi riprendo, e mi si delineano i contorni del mio pubblico, metto a fuoco. Anche la voce sembra più stabile.
Racconto la ricerca scientifica in Italia, il precariato e il mondo dei farmaci. Chiudo ringraziando l’autrice di aver devoluto tutti gli incassi del libro alla ricerca. Anche nella chiusura la mia voce ritorna a tremare.
Parla l’editore e racconta i suoi perché sì del libro. Infine l’autrice che deve rispondere ad una domanda semplice dell’editore “Cos’è per te la speranza?”.
Quando l’autrice dice insieme a tante altre cose “esser presente al compleanno dei 18 anni di mia figlia nonostante un tumore da quando lei ne aveva 3”, a tutto il pubblico si offusca la vista e trema la voce anche se non deve parlare.
L’autrice è entrata in fase II di uno studio scientifico e grazie ai progressi della ricerca ha avuto l’opportunità di combattere la malattia. Persone che non hanno avuto questa possibilità, hanno avuto un decorso diverso. Per questo motivo l’autrice ha deciso di devolvere gli incassi della vendita del libro per la ricerca scientifica contro il cancro.
La casa editrice, è sita in Tricase (nel Salento). La scrittrice è di Roma, non legata al Salento, ma la Libellula Edizioni è stata l’unica casa editrice che le ha dato pieno supporto nella causa senza richiedere un minimo margine di guadagno. Queste cose mi fanno esser orgogliosa di esser Salentina.
Ho comprato il libro e ho avuto la mia copia con la dedica personalizzata. Quando ho letto la dedica il mondo fuori da me era riflesso dalle lacrime.
So che il passaparola dei blogger è un sensibile strumento per smuovere l’opinione e spesso è stato importante per piccole e grandi battaglie. Molte di voi hanno colorato il loro blog di rosa ad Ottobre per il tumore al seno per questo penso accoglierete nel migliore dei modi questa iniziativa.
Quindi per chiunque fosse interessato a dare il contributo alla causa, sarebbe carino che oltre a comprare il libro si potesse esporre il bannerino sul proprio blog che permette l’acquisto via internet del libro.
Su facebook c’è il gruppo del libro a cui ci si può unire e parlare con l’autrice o avere informazioni. La stessa cosa per la casa editrice.
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