I Monologhi di Sana – Rubrica
Parole, infinite, insensate, magnifiche parole.
Il mio universo sta in piedi così,
è fatto di parole e note,
riverberi d’aria
che sopperiscono
mancanze, abbracci lontani.
Il calore sta lì, proprio lì,
nelle frasi del mio migliore amico
quando mi spavento per la lontananza;
quando il mondo ridiventa enorme e fa paura.
Nelle parole di un amore lontano
che mi fa sorridere e arrossire
come la ragazzina che sono.
Nei discorsi con l’amica di sempre,
che la festa di matematica a natale non è mai troppo lontana.
Nelle lettere della mia futura compagna di viaggio.
È una rete intessuta di sfumature,
che richiama
sguardi troppo distanti
affetti mai spenti
legami che resistono
agli stupidi chilometri.
Mi sperdo nelle sonorità che mi regalate,
nuoto nelle limpide ricercatezze degli animi
che portano emozioni in bottiglia
alla mia riva stanca.
E ricordo chi sono,
ogni santa volta,
seguo la mappa delle mie speranze
delle mie urgenze
delle mie diffidenze
fino a ritrovarmi.
Quella vera,
autentica,
che non ha bisogno di trucchi, perchè non sta andando a lavoro,
quella che non si acconcia i capelli,
quella che freme, che piange, che ride con voi
quella, proprio quella, sono io.
Sono io davvero.
E continuo a esistere nelle parole,
il mio universo privato
resta secretato nelle parole
il cui suono,
la distanza, non riesce a portare.
Ma esistono e sono vere,
come me.
Che esisto e sono vera,
grazie a quelle e a queste parole.
Davanti alla pagina son padrona
posso smettere di fingere
e tornare chi sono.