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Parole, parole, parole

Creato il 13 ottobre 2011 da Vpostulato @luballets
Cari amici...
E' proprio vero che se non scrive Lore questo blog va in rovina. Non vediamo l'ora che questa cazzo di laurea finisca.
In queste ore viene naturale farsi alcun domande sullo svolgimento della vita parlamentare (quando c'è). Ieri e oggi un fiume di parole da parte di tutti i vari rappresentanti. Fatemi capire... Lo scopo dovrebbe essere convincere gli altri "onorevoli colleghi" delle proprie tesi? Ma dai! In un contesto come questo le fazioni sono irriducibili e i voti si comprano (e probabilmente è sempre stato così). Convincere la gente a casa? A parte uno sfigato con nulla da fare come me chi vuoi che ascolti? Del resto tutti ascoltano le riduzioni televisive, si concentreranno sullo sbadiglio di Bossi, sulla leccata di Berlusconi a Napolitano, sul fatto che le quasi tutte le opposizioni sono uscite dall'aula. C'è anche da dire che se prendiamo un discorso come quello di ieri di Della Vedova, subito sconfessato da Fini, il capo non si trova, figuriamoci la coda!
Quindi i fatti sono due: discorsi in gran parte incomprensibili e, anche qualora fossero comprensibili, perfettamente inutili ai fini pratici e politici. Forse l'appello di ieri di Casini potrà essere accolto. Ma è un forse denso di dubbio. La perplessità assale: questi sono i meccanismi che regolano la vita parlamentare?!
Rinnovo il mio appello, uno dei miei cavalli di battaglia: la democrazia NON è il migliore dei mondi possibili. Con l'andare avanti dei tempi sta perdendo forza e palesando tutta la sua debolezza. In Italia esistono reti che legano i parlamentari gli uni agli altri: non sono previste prese di coscienza individuali, il voto NON è un fatto personale... I discorsi parlamentari allora si riducono ad un cumulo di parole, usate per colmare il vuoto di una classe politica incompetente.
Io ho smesso, a differenza del passato, di fare previsioni sugli esiti delle fiducie. Quasi un anno fa eravamo allo stesso punto. Io mi sono rotto le balle di scommetterci sopra. Domani vada come vada. Tanto ormai ci ha fottuto comunque. E forse ci è anche piaciuto.

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