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Parolisi sospeso dal servizio in via precauzionale

Creato il 13 settembre 2011 da Yellowflate @yellowflate
Parolisi sospeso dal servizio in via precauzionale

Foto prelevata da gruppo Facebook

Salvatore Parolisi, detenuto presso il carcere di Castrogno attualmente è sospeso dal servizio in “via precauzionale”, solo in caso di condanna definitiva dovrà dire addio al suo sogno, quello di tornare ad indossare la divisa, ma la normativa attualmente vigente nell’esercito italiano parla di “giudizio definitivo” ovvero si tratterebbe di condanna espressa dagli ermellini della Corte di Cassazione, il terzo grado di giudizio. Il quotidiano il Resto del Carlino, in un articolo fa riferimento all’articolo  920  del codice militare che afferma: “Al militare durante la sospensione dall’impiego compete la metà degli assegni a carattere fisso e continuativo. Agli effetti della pensione il tempo trascorso in sospensione dal servizio è computato per metà”.

Da qualche giorno invece alla Clementi sono arrivate le  nuove leve di volontarie e, tra le palazzine verdi c’è animazione, ma nessuno sembra far parola di quel che è accaduto, la vita di caserma è rigida e lì le regole si rispettano anche se, almeno da quanto narrato negli ultimi mesi, qualche mela marcia c’è anche in quegli ambienti, ma, da tempo e specialmente nel 2011, a gennaio è andato in vigore un nuovo codice comportamentale delle Forze Armate teso alla “prevenzione dei fenomeni di ‘nonnismo’ e anche delle molestie sessuali o di atteggiamenti ambigui. ” (Il Resto del Carlino) Questa volta alla Clementi la vigilanza sarà certamente massima, anche perchè il personale coinvolto in tali fatti verrà trasferito come recita il testo.

“L’organizzazione delle forze armate ha favorito la soppressione del fenomeno del nonnismo. Tuttavia la contemporanea presenza nelle forze armate di personale di ambo i sessi ha posto l’attenzione sulla necessità di una chiara presa di coscienza dei rapporti che devono intercorrere tra i militari, al fine di prevenire e contrastare sul nascere ogni degenerazione riconducibile al fenomeno del ‘sexual harassment’. La presente nota si prefigge lo scopo di fornire delle linee guida di indirizzo per i comandanti su taluni argomenti ritenuti fondamentali per prevenire, individuare e reprimere comportamenti che non sono propri di un esercizio professionale e moderno”.(IRC)

Interessante poi la lista di quel che non si deve fare in divisa che poi altro non è che un ottimo ripasso del galateo: manifestazioni pubbliche di affetto o eccessiva confidenza all’interno delle strutture militari e all’esterno nelle occasioni in cui si indossa l’uniforme. L’uso promiscuo di camerate, docce, bagni e spogliatoi. Comportamenti, apprezzamenti, gesti e illazioni a carattere offensivo o pregiudizievole dell’altro sesso, l’accesso di uomini e donne agli alloggi dei militari di sesso opposto se non autorizzati dal personale di servizio per emergenze. (ICR) Nel documento si prosegue sottolineando poi la composizione di un team composto da un ufficiale di comando (anche di sesso femminile) da un cappellano e da un ufficiale medico che  deve visitare gli alloggi e fungere da punto di ascolto. Infine il testo recita«porre un’oculata gestione delle relazioni sentimentali tra militari. A riguardo non si può sottacere che, in una organizzazione peculiare come le forze armate, la nascita di relazioni affettive nella stessa unità potrebbero causare squilibri e situazioni critiche, minandone correttezza ed efficacia. Di norma, se questo tipo di relazioni sono corrette e non comportano infrazioni e aspetti sconvenienti (riferiti alle comune norme vigenti), possono comportare uno spostamento del personale interessato per evitarne la coesistenza nello stesso reparto” “Appare sconveniente che durante un periodo formativo emergano situazioni che possano: causare ambiguità nei comportamenti e/o un calo di di fiducia nel proprio superiore gerarchico e nella sua imparzialità; infondere nei frequentatori che il commilitone sia stato favorito, far emergere il convincimento che l’istituzione, rappresentata dal Comandante, non abbia la forza morale e professionale per evitare coinvolgimenti sentimentali con militari che affrontano un momento così delicato nella propria formazione anche in ragione dello squilibrato rapporto che lega l’istruttore ai propri allievi”.(IRC)

 

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