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All'inizio, non avevamo le idee chiare: Paros o Antiparos? Tutte e due?
Probabilmente avremmo fatto bene a visitarle entrambe, nonostante gli amici di Galissas ci avessero sconsigliato Paros perché troppo piena di turisti (e invece ci è stato poi detto che non era così, vedi le mode?).
A dire il vero, di primo acchito Paros ci era sembrata tutt'altro che sgradevole.
Siamo scesi dal traghetto e, prima di prendere la barchetta per Antiparos, ci siamo fatti un giro in paese.
Abbiamo fatto uno spuntino in un delizioso locale nei vicoletti, ci siamo lustrati gli occhi con qualche vetrina (Galissas è stupenda, ma davvero limitata alla sopravvivenza) e siamo saliti sulla nostra barca per Antiparos.
Beh, non che Antiparos sia brutta, proprio tutt'altro.
Campeggio grande ma ben gestito, che si affaccia su alcune delle spiagge più interessanti dell'isola. Per non parlare di questo ginepro secolare:
Spiagge di sabbia bianchissima con mare cristallino, in cui i bambini potevano divertirsi senza pericolo e Luca poteva fare snorkeling (e io potevo nuotare, leggere sotto l'ombra di un albero, passeggiare sul bagnasciuga).
Pur piccolo, il paese è vivace e pieno di cose interessanti: ristoranti, negozi di vario genere e di buon gusto, locali e un negozio di gioielli d'argento in cui ho lasciato il cuore.
Siamo rimasti in questo paradiso per 3 giorni pieni, 4 notti in tutto.
Il campeggio si è rivelato il più economico della vacanza, oltre ad essere il migliore in generale: abbiamo speso 64 euro per 4 notti, l'equivalente della nostra prima notte a Galissas.
Poi il mattino del quarto giorno ci siamo imbarcati prima sulla navetta per Paros e poi sul traghetto per Sifnos.
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