Il cinema di Lumière
Da tutto ciò si deduce che i Lumière non avevano alcuna intenzione di esibire al pubblico i loro film quanto, piuttosto, la loro invenzione. Ben nove dei dieci film presentati al Grand Café mostravano scene di vita reale, basta il titolo a farne un sunto riguardo il contenuto: Uscita degli operai dalle officine Lumière, Arrivo dei fotografi al congresso di Lione, La colazione del bimbo... ed uno soltanto, L'innaffiatore innaffiato, era un film di finzione.In media la duranta di questi film non superava il minuto, infatti erano composti di una sola inquadratura statica che finiva con il corrispondere all'intera scena/sequenza. La composizione dell'immagine rispettava i canoni estetici della fotografia e ciò fa capire come i fratelli Lumière avessero il concetto del cinematografo come un'evoluzione della macchina fotografica. Fotografie animate, è questo che sono i loro filmati gli stessi di quelli realizzati da Edison, Skladanowsky e dagli altri pionieri del cinema.
"L'innaffiatore innaffiato"
Inizialmente, le proiezioni dei Lumière non riscossero molto successo, ma soltanto pochi mesi dopo la gente era in fila per pagare i 20 franchi necessari per avere via libera all'ingresso ed assistere allo spettacolo. Se in un primo momento ad attrarre il pubblico fu la novità tecnologica, il successo riscosso dal titolo "L'innaffiatore innaffiato" diventava presagio del destino che attendeva il Cinema. C'è da chiedersi se quegli spettatori fossero davvero coscienti del fatto che assistessero alla performance di due attori o se prendessero quelle immagini per “vere”, ma di certo, quando lo spruzzo d'acqua colpiva il volto dell'uomo nella sala esplodeva il riso. "L'innaffiatore innaffiato" provocava nel pubblico una reazione emotiva ben diversa da quella suscitata dagli altri film. Archetipo di tutti i film comici, la sua fama sarà tale che sei anni più tardi ne verrà riproposto il remake: The Biter Bit (1900).
The Biter Bit
Ma i Lumière rimanevano convinti che il Cinema sarebbe stata una moda passeggera per cui decisero di non vendere a nessuno la loro invenzione dedicandosi, invece, ad accrescere la loro offerta di film. Cominciarono ad inviare operatori in giro per il mondo, i quali, oltre che quello di raccogliere immagini, avevano il compito di organizzare proiezioni dimostrative, il loro arrivo coincise il più delle volte con la nascita della cinematografia nazionale. Grazie a questi viaggi il catalogo Lumière si andò arricchendo di vedute e panorami che ne divennero presto, insieme alle attualità, i pezzi più pregiati. In un'epoca in cui non vi era televisione o internet, il pubblico poteva ammirare immagini di città e luoghi lontanissimi, che mai aveva visto prima e che forse mai avrebbe avuto modo di raggiungere.