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Parto cesareo? Non sentitevi menomate, lo dice anche la Senette

Creato il 21 luglio 2015 da Valentinap @mammeaspillo

“Donna, tu partorirai con dolore”. Ed ecco che noi mamme da parto cesareo ci sentiamo menomate. Ma anche una vip spiega perchè non è così.

Ammettiamolo, quante di noi mamme forzate del parto cesareo ci siamo sentite più di una volta inferiori alle nostre “colleghe” del parto naturale? Io sicuramente, pur sapendo che no avevo alternativa al cesareo;  anche per questo mi ha fatto molto piacere leggere il post in cui Francesca Senette (ve la ricordate al fianco di Emilio Fede al tg4?) se la prende con un articolo di Repubblica che osanna le mamme da parto naturale, in sfavore delle mamme da cesareo.

francesca_senette_famigliaQuesto il contributo della Senette:

“Leggo un articolo su La Repubblica – peraltro ben scritto e senza eccessi, brava Cristiana Salvagni – che mi riapre vecchie ferite…e, parlando di cesareo, specifico subito che non si tratta di ferite fisiche, di cicatrici, di tagli… Chi mi conosce, chi mi segue, chi ha letto il mio libro sulla seconda gravidanza, sa che ho avuto due cesarei. Alice nel 2006, Tommaso nel 2013. Non sono stati una scelta, ma questo vorrei davvero non contasse”.

La Senette difende le mamme che non hanno potuto (o voluto) partorire in modo naturale: “Vorrei non contasse perché ritengo che, nel 2015, se anche una donna scegliesse senza alcun motivo “medico” “fisico” di non partorire “naturalmente” dovrebbe semplicemente essere libera di farlo. Combattiamo tutti per i diritti sacrosanti di tutti (e non dobbiamo certo smettere di farlo) eppure su alcune tematiche restiamo fermi alla preistoria, non ci evolviamo e non riusciamo proprio ad astenerci dal giudicare con ferocia idee e posizioni diverse dalla nostra”.

Per quale motivo una donna dovrebbe “tornare protagonista del parto” solo dando alla luce suo figlio con dolore? Io sono stata super protagonista dei miei (e mio marito con me) anche senza spinte, lacrime, urla e tutto il resto.

Cicatrici-cesareo“Io non giudico chi fa come si è sempre fatto, come la Natura ci ha insegnato (perché potrei anche eccepire il fatto che il mondo va avanti, che la scienza va avanti, che tantissime cose le facciamo in modo diverso da come le facevano le nostre ave)…io rispetto. Ti piace partorire con dolore? Ti piace essere aiutata con farmaci (poco naturali, direi) che allevino il dolore? Ti piace partorire con l’aiuto di farmaci (sempre poco naturali) che velocizzino il tutto? Evviva. Va benissimo, va tutto assolutamente benissimo. Ma va altrettanto bene che una donna scelga, decida, di essere operata, incisa, tagliata. E se invece non sceglie, ma deve essere operata per emergenza, vorrei fosse nelle condizioni “ambientali” di non vivere quell’intervento come una tragedia, come una disgrazia… Di non sentirsi “meno” mamma, meno brava…”.

Fin qui sono d’accordo con lei e lo sono ancor più nella conclusione: “Perché non c’è nulla di male, perché l’essere madre non coincide con il dolore straziante del parto, perché le Mamme si giudicano dall’amore, dalla dedizione, dal tempo, dalla cura, dagli insegnamenti, non dalle ore di travaglio, dalla fatica immane, dalle urla, da quel passaggio che, se c’è e se è scelto, va benissimo. ma anche no”. 

Che dire? Io ho avuto tre cesarei e non nascondo che mi sarebbe piaciuto tantissimo partorire naturalmente, ma semplicemente non ho potuto. E anche se avessi potuto e non avessi voluto, come vale per l’allattamento, sono perfettamente d’accordo sul fatto che l’essere una buona madre si giudichi da altre cose. E che le fortunate (sì, perchè siete state fortunate) signore del parto naturale si rendano conto, una volta per tutte, che non sono mamme di serie A soli in vitù del fatto che il figlio gli è uscito da dove è entrato.

Amen.


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