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Passa il tempo, cala la crescita economica

Da Lapulceonline

soldi, euro, moneteSe l’economia era sulla sedia a rotelle, ora prova  a posare i primi passi su di un terreno ancora troppo scivoloso.

Un timido sorriso si intravede nelle tasche degli alessandrini: la produzione industriale, secondo la Camera di Commercio di Alessandria, è in crescita in questo terzo trimestre dell’anno, anche se in sensibile rallentamento rispetto ai trimestri precedenti. L’obbiettivo era evitare la paralisi delle produzioni, la crescita c’è stata e c’è, seppure il passare del tempo la stia rallentando sempre di più.

 Il trimestre estivo infatti, aveva registrato un incremento della produzione industriale superiore del 2,5% rispetto al terzo trimestre 2010, inferiore però a quella rilevata a livello regionale (+ 3,1 per cento).

L’economia prova a reagire, ma non impenna. Questi alcuni dei risultati emersi dalla 160ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici Studi delle Camere di Commercio piemontesi. L’indagine, avvenuta da settembre a ottobre 2011, ha coinvolto 1.080 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di oltre 85.000 addetti ed un fatturato pari a più di 35,5 miliardi di euro. Nella provincia hanno partecipato all’indagine 145 imprese industriali con oltre 6.200 addetti ed un fatturato di poco inferiore ai 2 miliardi di euro.

La crescita produttiva ha interessato pressoché tutti i settori dell’industria provinciale, ma è stata particolarmente elevata per le industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature, meccaniche, dei metalli, elettriche ed elettroniche.

Sotto tono sono apparse le produzioni decisamente più sobrie dei settori chimico, petrolifero e delle materie plastiche, alimentare e delle altre industrie, mentre il settore del legno e del mobile ha subito una contrazione dei livelli produttivi.

La crescita della produzione è stata accompagnata da un andamento tendenziale al rialzo anche degli altri indicatori: il fatturato è aumentato, infatti, del 2,7 % ed i nuovi ordinativi dal mercato interno del 2,8 percento. Marcati segnali di rallentamento vengono, invece, dall’estero: i nuovi ordinativi sono aumentati del 5,1 per cento mentre il fatturato ha subito addirittura un decremento del 3,8%.

Le previsioni restano caute anche se piuttosto ottimistiche: produzione, fatturato ed ordinativi totali sono previsti stabili o in crescita dal 58% delle imprese intervistate, che si aspettano. Anche dall’estero giungono risultati positivi: gli ordini dall’estero, giudicati stabili o in aumento sono stati fatti registrare dal 67% degli intervistati, mentre per quelli provenienti dal mercato interno prevalgono soprattutto previsioni di stazionarietà.

“L’industria manifatturiera alessandrina”, ha commentato il presidente della Camera di Commercio, Piero Martinotti, “è stata interessata, anche nel trimestre estivo, da una congiuntura favorevole, che ha determinato una crescita abbastanza soddisfacente dei principali indicatori: produzione, fatturato e ordini interni mentre gli ordinativi dall’estero hanno conosciuto una crescita più contenuta rispetto al recente passato ed il fatturato realizzato oltre confine dalle imprese è addirittura diminuito. Il rallentamento produttivo registrato nel terzo trimestre dell’anno, peraltro comune a tutte le province piemontesi,” ha proseguito il presidente della Camera di Commercio, ” non dovrebbe comunque impedire all’industria alessandrina di chiudere l’anno in corso con altri risultati positivi dopo quelli messi a segno nel 2010 allorché i livelli produttivi aumentarono del 4,68 per cento”.

“D’altra parte,” ha concluso il presidente della Camera di Commercio, ” non si può che valutare positivamente la flessione dei ricorsi alla CIG che potrebbe rappresentare un importante segnale del venir meno di alcuni punti di crisi dell’economia provinciale mentre il calo del numero di imprese è da mettere in relazione con il più generale clima di incertezza che avvolge l’intero Paese”.


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