Magazine Opinioni

passione: non siamo mica gli americani

Da Gynepraio @valeria_fiore

Gli americani sanno sempre stupirmi. Hanno eccezionali intuizioni, come mettere sulla stessa fetta di pane, nell’ordine a) uno strato di burro di arachidi e b) uno strato di gelatinosa marmellata ai mirtilli Smucker’s, Un abbinamento sul quale non avrei scommesso un centesimo e invece.

passione

Peanut butter and Jello sandwich, la colazione degli obesi

Ma anche la loro capacità di trasformare un piacere in una scienza praticamente esatta non scherza: nella casa di un amico americano di mio padre ho visto un’enciclopedia in 7 volumi chiamata “The art of Barbecue”. Questa tendenza a prendere serissimamente le cose si vede anche nell’approccio al tema del blogging. Esiste un software chiamato Coschedule: è un’agenda editoriale (pensata per blog tematici, professionali o aziendali) che per soli 10€/ mese permette di pianificare le azioni a supporto del proprio blog: l’uscita degli articoli, la condivisione primaria e le condivisioni secondarie (pare esista una scienza anche sulle fasce orarie), la pubblicazione di post o link sui social network, il monitoraggio delle statistiche di lettura.

Posto che il mio è un personal blog, che non riesco nemmeno a compilare (figuriamoci rispettare) un’agenda cartacea, che 10€ al mese mi servono ad acquistare la ceretta inguinale completa su Groupon, penso di non essere l’acquirente ideale di Coschedule. Ma ciò non mi ha impedito di iscrivermi alla loro newsletter: che è breve, ben scritta e argomentata in quello stile blonde-friendly che solo gli americani padroneggiano.

Ma non è tutto: è magica. Più opportuni dei biscotti della fortuna cinesi, questi articoli arrivano nella mia casella di posta al momento giusto. Una mattina mi alzo piena d’ansia cercando di ricordarmi cosa sia lo snippet (Un roditore? Una mossa da disc-jockey?) e -mezzo secondo prima di aprire Google- gli amici di Coschedule mi mandano un articolo a prova d’idiota sugli snippet. Un’altra volta al lavoro mi chiedono di produrre un infographic per una presentazione, io faccio lo sguardo acquoso di quando non mi raccapezzo e voilà Coschedule mi spedisce un articolo pieno di risorse gratuite per generarseli in casa.

passione

Coschedule è meglio di un fortune cookie

Qualche giorno mi sentivo delusa da me stessa per la mia demotivazione, arrabbiata (con me stessa) per la mia volubilità e colpevole (per sapere nei confronti di chi, vai alla fine della pagina*) per la mia scarsa disciplina. Mi ero svegliata presto per andare in piscina prima del lavoro, ma quand’ero già in piedi mi sono ricordata che dovevo entrare presto in ufficio per completare un compito di merda ingrato quindi non ce la facevo coi tempi, allora tanto vale dormire un’altra mezz’ora ma poi mi son sentita un’otaria spiaggiata e ho detto vado almeno a correre un po’, ma poi mi son detta “forse che io ho ammazzato qualcuno?” e mi sono girata dall’altra parte. Ho pensato che saltare l’attività sportiva mi farà sentire brutta sul lungomare, ma poi mi sono ricordata che quest’estate devo ristrutturare casa e quindi non potrò nemmeno andare sul lungo Po. Allora mi sono sentita tristissima e per consolarmi sono scesa al bar (in pigiama) a mangiare un croissant alla crema.

Tutto questo in meno di 4 minuti.

Se solo mettessi nei buoni propositi, nel lavoro e nei miei interessi la stessa energia che disperdo in masticazione e seghe mentali! Se solo ci mettessi più passione. Se solo.

A questo punto, Coschedule avrebbe dovuto mandarmi un manuale su come generare la passione in 5 semplici mosse. E invece no! Nella casella di posta mi attendeva un articolo sulle 5 ragioni per cui la passione è pericolosa. Eccole qui, maldestramente tradotte e sintetizzate.

  • Invita all’incoerenza e all’inconsistenza. La passione ispira sforzi discontinui, sia per frequenza sia per qualità dell’output.
  • Si annoia facilmente. La passione si soddisfa solo tramite risultati tangibili (meno 10 kg sul corpo, più 1000€ sul conto) in assenza dei quali si spegne.
  • Si nutre di grandi traguardi. La passione si alimenta di grandi traguardi, ben diversi dal lavoro sporco.
  • Può accecare. La passione sconvolge la prospettiva, crea esaltazione e riduce la capacità di giudizio.
  • È smemorata. Chi afferma che “tutto sta nella passione che ci metti” è una persona che generalmente ce l’ha fatta e tende a dimenticare tutta la manovalanza gli sforzi profusi.

Sono di nuovo una bella persona! La vita è magnifica! La mia assenza di passione mi rende solida, mi tiene lontana dalle delusioni e dalle bizze. Preserva la mia imparzialità e il mi rispetto per il duro lavoro.

Tuttavia l’autrice non consiglia di sbattere la passione fuori di casa: semmai. di farla rientrare dalla finestra. Sono pur sempre americani and they have a dream.

  • Conoscere la propria passione e darle un nome. Se scrivessimo uno statement sincero sulla nostra passione, cosa emergerebbe? Esempio: ti piace l’atto di dipingere o ti piace portare la bellezza nel mondo? Propendere per l’una o l’altra cosa impatta profondamente l’approccio al problema: se la tua passione è “contribuire a propagare bellezza”, essa si arricchisce di motivazione ed etica e permeerà tutta la tua vita, anche qualora tu smetta di dipingere (quando probabilmente ti renderai conto di essere una mezza sega alla tavolozza, ndr.)
  • Innamorarsi del processo, cioè stabilire una relazione affettivo-emotiva con la pratica quotidiana anziché con gli obiettivi di lungo periodo o con i risultati eccezionali (che sono appunto un’eccezione). Esempio: la forma fisica, obiettivo che si raggiunge appassionandosi al percorso salute/benessere, e non all’obiettivo di magrezza/vittoria.
  • Farla sempre e comunque sedere al tavolo. Perché la passione non è un buon giudice, ma è sicuramente un ottimo carburante sul lungo periodo e ha l’innegabile potere di aggiungere “zest”, cioè una nota di gusto, tenendoci lontani da noia, prevedibilità, insipidezza. Ispira la conversazione, lo scambio, e accende l’altrui passione.

Tirando le somme: non voglio essere così figa da far voltare i passanti bensì mi basta essere il ritratto della salute, amo visceralmente quei piccoli gesti di benessere che accompagnano il mio cammino verso la forma fisica tipo alzarmi alle 6 e quando faccio 100 vasche all’alba lo faccio al solo scopo di aggiungere pepe alla mia vita. Qualcosa non mi torna.

* me stessa


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines