Parlando con alcuni operatori della filiera cerealicola vengo a sapere di un’indagine della rivista “Il Salvagente” che ha analizzato diversi marchi di paste alimentari per bambini, verificando alti livelli di micotossine. Così mi documento, approfondisco e trovo che alcuni tipi di pasta, venduta come pasta per bambini, pubblicizzata con il ricorso a teneri testimonial e immagini dei cartoni animati, in realtà, non è pasta per bambini. Questo viene fuori da un test su 27 prodotti diversi. Nell’articolo dello scorso maggio 2010 “Il Salvagente” denuncia una diffusa contaminazione da micotossine che per i più piccoli può rappresentare un vero pericolo. A dispetto delle suggestioni, la pasta di piccolo formato che acquistiamo per i bambini è infatti un prodotto per adulti.
La pasta è fatta sempre di acqua e semola di grano duro. La differenza è nella qualità dell’ingrediente primario, il grano. Più in particolare, nel livello di contaminazione da micotossine, che dal campo possono arrivare fino al piatto che mettiamo davanti ai nostri figli.
Micotossine cancerogene
Le micotossine sono sostanze chimiche prodotte da alcune muffe, molte di esse sono addirittura tra i più potenti cancerogeni e per questo sono oggetto di controlli e monitoraggi, e sono ammesse dalla normativa soltanto in piccolissime dosi, espresse in parti per miliardo (ppb). Le norme dedicate alle pericolose muffe dei cereali dettano due livelli di sicurezza: uno per gli adulti e uno, molto più restrittivo, per lattanti e bambini. Una distinzione che intende mettere al riparo i delicati organismi dei più piccoli.Pasta per piccoli con ingredienti da grandi
A eccezione delle costose versioni dietetiche per la prima infanzia, infatti, l’industria osserva i limiti più alti indicati per gli adulti. Anche per i formati tradizionalmente usati per i bambini. E persino per quelli pubblicizzati con toni che inducono a credere che siano prodotti studiati per loro. Tutto legale, certo. Nessuna norma obbliga le aziende a elevare la qualità della semola per andare incontro alle esigenze di sicurezza essenziali ai primi anni di vita. E le conseguenze si vedono.
Per verificare il grado di contaminazione delle paste più mangiate dai bambini il Salvagente ha portato in laboratorio 27 campioni, scelti tra i pastifici più noti, tra le linee a marchio privato e prodotti da discount.
Presenti anche i due prodotti di grande richiamo per bambini e genitori: i Piccolini della Barilla e i Topolino and Friends della Gs.
Gli esperti del Labs, Laboratorio di alimenti, benessere e sicurezza dell’Università Federico II di Napoli, hanno cercato le tre micotossine più significative per testare la qualità del grano: l’aflatossina B1 (AfB1), l’ocratossina A (OtA) e il deossinivalenolo (Don).La buona notizia è che una di queste, la più temuta, è risultata assente. Nell’intero campione non vi è traccia della AfB1, la micotossina classificata come cancerogena, e inserita nel gruppo 1, dallo Iarc, l’Agenzia dell’Oms che si occupa della ricerca sul cancro.
La cattiva notizia è che le altre due muffe cercate sono state quasi sempre rintracciate. E, in molti casi, decisamente sopra al limite che la legge imporrebbe a questi prodotti se fossero espressamente destinati ai bambini. Non lo sono e ovviamente rientrano perfettamente nelle tolleranze di una legge un po’ paradossale.
Ma chi spiegherà ai genitori che la pasta che tutti i giorni danno ai propri bambini è… solo per adulti?
Fonti: la rivista “Il Salvagente”; kataweb-consumi