Magazine Cucina
Sapete, a me proprio non va giù che il Natale sia già finito. Le luci che si intravedono dalle finestre nelle case addobbate, quelle che addobbano le strade e ti fanno compagnia, il tempo che si dedica a cercare ciò che renderà felice chi amiamo, gli incontri con amici che non si riabbracciano da troppo troppo tempo. Le tradizioni di ogni famiglia che si ripetono e si tramandano, e le tradizioni degli altri che ci tengono a raccontarti. L'eccitazione e la concitazione perché tutto sia pronto, perché non ci si dimentichi di nessuno e che nessuno si senta solo, meno che mai a Natale. E poi la calma, il tepore di giornate passate in casa, le chiacchiere e il suono di gusci di noci e nocciole che si aprono. Ma pure il telefono che squilla tanto, il campanello, la mamma che si innervosice, le bimbe che non andrebbero mai a nanna, i film di natale e le avventure di charlie brown...Quest'anno mi sono affezionata in particolare a una giornata, passata in realtà quasi tutta da sola in compagnia solo della Kina e degli operai che spicconavano le pareti del palazzo!E' andata così: in pigiama a oltranza con lunga colazione. In giardino ogni tanto si intravedeva l'operaio anziano che buttava l'occhio per il saluto mattutino. Spengo la radio, accendo la tele. E' stato decisivo. Ho allungato la mano verso il plaid e mi sono abbandonata, con un'unica pausa per approntare il minimo di sopravvivenza per il pranzo. In questo per me insolito far niente in cui tutto m'era dolce (Kina che mi guardava tenera dal suo cuscino, gli operai che mandavano giù pezzi di intonaco a colpi di piccone...) m'imbatto in una puntata del pranzo di Natale di Nigella Lawson. Quel giorno eravamo come un tutt'uno io e lei: io nel mio plaid a quadri sul divanetto ikea in beato stravacco, lei nella sua vestaglietta di seta rossa e il boccolo impeccabile nella cucina di casa sua... Tutto usciva dalle sue mani com'è nel suo stile e quel tacchino aperto riempito e ricucito sembrava quasi quasi che potesse di nuovo razzolare via...Comunque, a parte un po' di mia irreprimibile incredulità di fronte a chi dice di trovare profondamente rilassante pulire chili di verdura (mandando baci e sorrisi ai due figli che giocano amabilmente in salone), la ammiro, sì la ammiro!E la copio anche, perché ci ha gentilmente trasmesso una formidabile ricetta di patate arrosto con i segreti delle sua mamma. Come l'aggiunta di semolino per una super croccantezza. E a voi regalo anche un piccolo segreto del mio caro amico Marco: una punta di aceto nell'acqua in cui mettiamo a bollire le patate, così che una volta cotte non si sfaldino.Nigella nella ricetta usa il grasso d'oca. Se pensate che sia una di quelle 'pesantate' della cucina anglosassone, bèh ci dobbiamo ricredere. Perchè in tutta la sua grazia la Nigella ci racconta come sia un grasso con un alto punto di fumo, quindi possiamo farlo scaldare ad alte temperature senza che bruci e poi anche ricchissimo di omega 3. Nonostante mi abbia assolutamente convinta che il grasso d'oca sia un vero toccasana, non mi sono a dire il vero impegnata troppo nella sua ricerca. Per cui le patate che vi propongo sono 'quasi' alla Nigella perchè io ho usato solo del semplice olio extravergine d'oliva...E ora spazio alla ricetta, che vi lascio come un caloroso augurio di buon fine del Natale a tutte noi! ;)
ingredienti
4 patate medie
semolino
sale
olio e.v.o. (o grasso d'oca, come da ricetta originale)
una punta d'aceto
Pulire le patate e tagliarle come se dal centro volessimo ricavare un triangolo (per Nigella è la forma giusta affinché abbiano gli angolini croccanti e devo darle ragione!). Versarle in acqua bollente salata a cui avremo aggiunto un po' d'aceto per non farle sfaldare a fine cottura. Far cuocere per dieci minuti, scolare e riemettere in pentola. In una teglia versare dell'olio (o grasso d'oca) e mettere in forno a 200°C finche sia ben caldo. Nel frattempo spolverare le patate con del semolino, chiedere la pentola col coperchio e scuotere bene in modo che il semolino si distribuisca uniformemente. Versare le patate nell'olio molto caldo e infornare per circa mezz'ora o fino a croccantezza desiderata.
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