Nuove frontiere della nostalgia. Ricordi che si smuovono assieme ad una busta di patatine San Carlo. Di quelle che afferri dalla dispensa in un attacco di fame. Ché dai: oggi te la meriti, la dose quotidiana di schifezze. Oggi che sei cresciuta come donna comprando il primo tacco 12 di tutta la tua vita. E hai scoperto – robe da matti!- che ci riesci pure a camminare.
La marca era un'altra, é ovvio. Eppure lo rivivi ancora, il senso di stupore. Un chiringuito sulla spiaggia di Águilas. La pausa dovuta prima dell'ultimo treno. Te l'avevano portata, quella busta di patatine, assieme a del pepe nero e ad una fetta di limone. E meno male che c'era Inma, altrimenti saresti ancora qui a chiederti perchè. Il fatto é – ti aveva spiegato – che nella zona di Murcia le patatine é usanza mangiarle cosí. Rovesci il sacchetto in un piattino, ci spremi sopra il succo di mezzo limone, e poi una spruzzata di pepe.
“Provale, prima di dire 'che schifo'”, mi aveva anticipata la mia amica. Crock, cosí ho poi fatto. Certo che son strani. Ma “che schifo”, non l'avrei pensato piú. Strano, quanto possa sorprenderti l'insolito. Strano, che mi venga in mente proprio ora. A quattro giorni da un evento importante. Con la testa gonfia di idee regalo, e il portafogli giá alleggerito un bel po'. Chissá come é nata, quell'usanza, poi. Chissá a chi é venuta in mente per primo. Comunque sia, la morale é una soltanto: se vedete qualcuno spargere limone e pepe su delle patatine in busta, o é di Murcia o é un filo- ispanico in evidente crisi d'astinenza. In ogni caso, insomma, qualcuno con cui vale la pena attaccare bottone.