Ma il punto è un altro. Quattro dei nove siti Unesco lombardi sono in realtà condivisi con altre regioni italiane e addirittura con Stati esteri (la Svizzera). Quindi, a rigor di logica molto pignola, i numeri cambiano. Figurarsi però se ha senso fare campanilismi su temi così universali. Tuttavia, da siciliano che ha vissuto due anni a Milano, devo riconoscere un grande merito: quello spot ufficiale pubblicizzava la festa della Regione Lombardia (29 maggio, celebrazione della battaglia di Legnano), e la bravura dei lombardi è proprio quella di saper promuovere con serietà "la regione che vanta il Patrimonio Unesco più ricco d’Italia".
Perciò ho tirato finalmente un sospiro di sollievo, quando ho letto che il Tar Sicilia ha respinto un ricorso assurdo e ignobile presentato da alcuni dipendenti dell'Assemblea Regionale Siciliana (la famigerata Ars, il nostro parlamentino regionale) contro la pedonalizzazione dell'area di Palazzo dei Normanni. Ricorso contro: il Comune di Palermo, la Fondazione Federico II e l'Unesco Sicilia (sic!). La pedonalizzazione priverebbe i solerti e indefessi dipendenti regionali del parcheggio davanti all'Ars. Ah, naturalmente, vietare quello spazio al traffico automobilistico è necessario al riconoscimento del "percorso Arabo-Normanno" (con il palazzo dell'Ars e la Cappella Palatina) candidato a diventare patrimonio Unesco.
Adesso fortunatamente il Tar ha bocciato questa ottusa presa di posizione. Però con motivazioni perlomeno parziali e incomplete, che puntano su questioni molto locali. I giudici dicono: non esiste un "diritto al parcheggio" per i dipendenti regionali, «semmai può non essere facilmente spiegabile come mai un provvedimento di tal genere (la pedonalizzazione, ndr) non sia stato adottato precedentemente». Insomma, il Comune avrebbe dovuto pensarci prima. Ma il Tar non accenna all'Unesco. Anche perché lo sanno tutti che la vera piaga di Palermo è il traffico...