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Paul Auster, Diario d'inverno.

Creato il 20 aprile 2013 da Pa1978 @peverina
Paul Auster, Diario d'inverno.
"La vicinanza al terreno del tuo piccolo corpo, il corpo che possedevi a tre e quattro anni: insomma, la brevità della distanza fra i tuoi piedi e il tuo capo, e il fatto che le cose che ora non noti più un tempo fossero per te presenza e cura costante: il piccolo mondo delle formiche brulicanti e delle monete smarrite, dei rametti caduti e dei tappi di bottiglia ammaccati, dei tarassachi e dei trifogli. Ma soprattutto le formiche. Sono quelle che ti ricordi meglio. Eserciti di formiche in viaggio dentro e fuori le loro montagnole polverose."
Di quando i libri ti vengono a cercare.
E ti fulminano nella loro commuovente bellezza.
Di come parole accostate fra loro in un certo modo perfetto ti facciano amare la vita tanto da emettere urletti di gioia, e sorridere con tutta la faccia, da sola in una stanza.

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