Siamo alla vigilia dell’inizio del piccolo tour italiano di Paul Bogart, interessante cantante country in arrivo nel nostro paese per alcune session acustiche tra Lombardia, Emilia e Veneto che vi consiglio davvero di non perdere se siete in zona. Si comincia domani al B&B Saloon di Dorno, in provincia di Pavia. Venerdì 23 marzo sarà al Trailer Saloon di Ciano d’Enza (Reggio Emilia) per chiudere la piccola tournée sabato 24 marzo all’Horseman Ranch Saloon di Ponte di Castegnero (Vicenza), dove segnalo che ad aprire per lui sarà il mio amico Giorgio Bettocchi.
Nato e cresciuto a Oologah, Oklahoma, ma da sempre affascinato dal sound del Texas (quello alla George Strait tanto per intenderci), Paul Bogart appartiene alla schiera del cantautorato country che affonda le sue origini nello spirito e nelle tradizioni dei cowboy, della vita all’aria aperta, dell’allevamento del bestiame e dei rodei. Ha iniziato frequentando proprio questi ultimi e benchè ora viva stabilmente a Nashville la sua provenienza ed appartenenza alla provincia rimane ben radicata in lui, tant’è che non ha completamente abbandonato i circuiti di competizione e non è mai entrato nel “grande giro” discografico, pur avendo le qualità che necessiterebbero per farlo. Scrive (o co-scrive) tutte le canzoni che pubblica, i suoi dischi (tre finora) sono stati tutti autoprodotti e gli show dal vivo che preferisce sono quelli che tiene nei saloon, nei barn-dance e nei locali dove riesce a stabilire un contatto diretto con il suo pubblico. Quando era al college, con la musica country già nel sangue, suonava dovunque gli si consentisse di farlo: feste scolastiche, raccolte fondi e sagre di paese, arrivando ad esibirsi anche nell’area di Tulsa e Oklahoma City, dove il suo nome cominciò a diventare piuttosto popolare. Un giorno, durante l’ultimo anno alla Roger State University di Claremore, Paul ottenne di esibirsi presso una scuola locale in occasione di una raccolta di beneficienza e a questo scopo iniziò a tappezzare tutta la cittadina con dei manifestini fatti in casa che annunciavano la sua esibizione. Qualche giorno dopo, mentre era a casa dei suoi, squillò il telefono. Fu lui a rispondere. «Sollevai la cornetta» racconta ricordando con incredulità «e questo tizio dall’altro capo del filo dice “Salve, il mio nome è Floyd e lavoro per Garth Brooks. Garth ha visto un tuo volantino e vuole incontrarti”. Io pensai che fosse assolutamente uno scherzo, così accampai scuse dicendo che dovevo controllare prima la mia agenda. Una settimana dopo questo tizio chiamò di nuovo e di nuovo mi chiese se ora avessi tempo di incontrare Garth. A quel punto risposi: “Signore ma sta dicendo sul serio ?” e quel Floyd mi confermò tutto dicendo che Garth era riuscito ad entrare in possesso del mio album demo inciso quando ero al college e voleva parlare con me di musica». Quale migliore incoraggiamento di questo? Seguì il consiglio di Garth a trasferirsi a Nashville. «Mi ricordo» dice ancora Paul «che Garth mi disse: “Tu sei un team roper [chi durante un rodeo cattura un vitello al lazo inseguendolo a cavallo, ndr] di successo perché sei dell’Oklahoma, ma se vuoi essere un musicista di successo devi trasferirti a Nashville.”»
Bogart prese la sua decisione e, l’estate successiva alla laurea presso la Roger State University, a Music City ci andò davvero. Ma non sfruttò la sua conoscenza con una delle leggende viventi della country music moderna; decise invece di cominciare da zero, lavorando duro con determinazione ed integrità. Proprio come un vero cowboy sa fare. Suonò e scrisse con chiunque gli capitasse a tiro, conoscendo tutti i migliori autori di Nashville tra cui Jim Beavers (“Sideways” di Dierks Bentley), Billy Montana (“Bring On The Rain” di Jo Dee Messina), Tom Douglas (“I Run To You” di Lady Antebellum) e semplicemente apprezzando l’opportunità solo di essere nella stessa stanza con questi autori, suonando con loro e imparando da loro.
Oggi tutti in giro lo conoscono. La sua musica è un marchio distintivo, contagiosa e dalla melodia accattivante. «Mio padre mi ha sempre insegnato» dice «che se ci sai fare la gente prima o poi se ne accorge, senza mai aver bisogno di fare lo spaccone». Col cuore di un cowboy e lo spirito di un gentuluomo, la sincerità e la verità che permeano le sue canzoni sono allo stesso tempo disarmanti ma danno la certezza che Paul sa quello che appassionatamente dice e mantiene la promesse che fa.
M.A.
Le tappe di Paul Bogart
- Sabato 17 marzo 2012 – “B&B Saloon”, Via Vittorio Veneto 143, Dorno (PV), Info tel.0382812596
- Venerdì 23 marzo 2012 – “Trailer Saloon”, Via per Vetto Loc. Cerezzola, Ciano d’Enza (RE), Info tel.3394554995
- Sabato 24 marzo 2012 – “Horseman Ranch Saloon”, via Bagnolo 15, Ponte di Castegnero (VI), Info tel.3478501289