Paulitto

Ti immagino insieme alla tua amata moglie! Finalmente avrai smesso di mangiare quelle schifezze che ti cucinavi negli ultimi anni e avrai ricominciato a mangiare i suoi manicaretti. Magari ti sei fatto coraggio e le hai finalmente permesso di insegnarti a ballare: vi posso immaginare mentre volteggiate e vi guardate, innamorati come due ragazzini. Che belli, questa immagine mi riempie il cuore di gioia. Finalmente avrete trovato il tempo di andare in vacanza, e forse siete riusciti ad andare a trovare il tuo vecchio amico a Palermo, come gli avevi promesso e hai sempre sognato. Forse avrai ricominciato ad andare in bicicletta, a potare gli alberi, a fare giardinaggio.

Mi manchi. Ma faccio sempre tesoro dei tuoi insegnamenti: riesco a riparare da solo quasi tutto quello di cui ho bisogno e ogni volta ti sento al mio fianco. Ma soprattutto, proteggo il mio tempo. Tutta la vita tu hai lavorato tantissimo, e con passione, eppure mi ripetevi sempre: “Il lavoro nobilita, e rende l’uomo simile alla bestia“. Io per fortuna non ho avuto un duce che mi portasse via la giovinezza, ma ho imparato comunque, anche grazie a te, quanto sia importante il tempo con la mia famiglia, e lo proteggo sempre. E sono diventato padre, hai visto che bella bambina?

Elia Brignole, zio Paulitto, ti voglio bene.