Pranzo con i colleghi d’ufficio
Per i tailandesi come per gli italiani il cibo è importante e, come ho più volte detto, è un buon pretesto per parlare -cibo come argomento e momento di conversazione- per prendersi una pausa, per rilassarsi, per stringere amicizia.
Essere l’unico occidentale ha i suoi vantaggi (molti) e i suoi svantaggi (pochi) e oggi a pranzo ne ho avuto la riconferma.
La scelta è ricaduta, come capita quasi ogni giorno, su un locale di strada poco lontano dall’ufficio, letteralmente sul canale che passa fra Central World e Pratunam.
Pratu Nam Pier
Nascosti rispetto al livello stradale, accanto alla fermata dei battelli che percorrono il canale come fossero dei bus, ci sono una serie di piccoli ristoranti specializzati in Noodles. Appena arrivati ci si rende subito conto che il cibo è buono e costa poco: alle 12 (orario in cui tutti i tailandesi devono assolutamente fare la loro pausa per il pranzo) non c’è un tavolo libero e i camerieri corrono senza sosta prendendo anche gli ordini da chi è in piedi in attesa che si liberi un posto dove sedersi per mangiare. La cucina in realtà non esiste: i noodles, in tutte le varianti possibili, vengono preparati accanto a chi mangia in enormi pentoloni dove bolle il brodo.
Cucina e sala pranzo? La stessa cosa!
Il brodo è il mio primo problema da non tailandese (meglio, da non asiatico). Non sono di certo schizzinoso ma il sangue proprio non riesco a mangiarlo. Sì, il sangue! Ingrediente diffuso nelle zuppe, sia liquido che a tocchi gelatinosi. E’ più forte di me. C’ho provato e anche quando l’ho mangiato a mia insaputa il gusto lo riconosco, dolciastro, metallico.
Zuppa di noodle e verdure in brodo di sangue (nam tok), una delizia secondo molti ma non per me, grazie…
Il problema comunque non si pone. Basta ricordarsi come chiedere il “brodo chiaro” e si otterrà una versione light poco apprezzata dai miei colleghi.
sen lek nam mai tok ovvero noodle stretti con brodo senza sangue
Il prezzo non è diverso che ci sia sangue oppure no (perlomeno qui - in altri ristoranti il chiedere di non mettere un ingrediente garantisce uno sconto) ma all’arrivo del conto la sorpresa: in 8 abbiano speso in totale 400 baht ovvero 1 euro e 25 centesimi a testa, di cui la metà per i noodle e il resto per pepsi, ghiaccio e uno snack fatto di pelle di maiale fritta (che mi ricorda moltissimo i “ciccioli di maiale” che da noi in Umbria si usano -sempre più di rado- in alcuni piatti tipici come la torta al testo).
kap mooFra una chiacchiera e l’altra il tempo vola. Il senso del dovere ci chiama (sossurrando a dire il vero) e nessuno sembra badare al piccolo ospite inatteso che si precipita fra i piatti pima che il tavolo venga pulito. In fondo controllare gli insetti in questo paese sembra una lotta persa in partenza, che si tratti di zanzare mosche o scarafaggi.
Ospiti indesiderati
Insetti o meno sono certo che fino a che il tempo ce lo consentirà questo posto sarà un’alternativa interessante dove trascorrere la pausa pranzo. Se passate da queste parti fatemelo sapere, vi accompagno volentieri. I noodle come li preferite, con o senza sangue?
Le regole della convivialità hanno un solo obiettivo, armonizzare i rapporti tra gli individui attraverso il godimento.
Immanuel Kant
Tags: noodles, mangiare, ristorante, cibo,
- maurimilano55 said: del sangue non sapevo :-(….
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