PAVIA. Chiusura delle scuole Malcovati e Muzio: i genitori non ci stanno. Ed
era prevedibile.Il consiglio comunale aperto sulla situazione delle scuole pavesi, tenutosi ieri sera al Mezzabarba, ha visto la partecipazione di numerosissimi genitori delusi dalle ultime decisioni della giunta Depaoli.
Le spiegazioni dell'assessore all'istruzione Ilaria Cristiani, argomentate con l'ausilio di una presentazione multimediale, non hanno convinto i presenti.
"Tra il 2014 e il 2015 andranno in pensione un quarto di tutti gli insegnanti comunali di scuola materna - ha esordito - siamo in questa situazione in quanto non è stato messo in atto alcun piano occupazionale dalla precedente amministrazione; ci troviamo pertanto a gestire il 25% del pensionamento delle insegnanti. Per il 2016 e 2017 si possono fare solo previsioni: sarà possibile assumere solo il 60% del personale andato in pensione. Potevamo prendere decisioni diverse, come non occuparci della sicurezza, oppure dare le strutture ai privati. Ma le scuole materne sono gratuite e ci teniamo a garantire un'offerta gratuita ai cittadini pavesi. Abbiamo pertanto cercato di coordinarci con i dirigenti statali, credo fosse la scelta migliore che potessimo fare".
Dura la reazione dei genitori. "La scuola è centro del quartiere e
luogo di scambio - ha esordito Lucia Magri -. Questi istituti formano gli
adulti di domani, senza voler scadere in ovvietà. Il quartiere garantisce reti
amicali e di supporto laddove le istituzioni non provvedono. Nel programma
elettorale di Depaoli si indicava la scuola come priorità, ma non mi pare stia
accadendo quanto promesso". "Il mancato coinvolgimento delle famiglie è gravissimo - aggiunge Daniele
Cosentino -. Le ragioni esposte dall'assessore non ci convincono. È impossibile
negare che la mancata riassunzione di una maestra d'asilo, per quanto
argomentata, sia una scelta. A fronte di una situazione ambigua, siamo
stati tranquillizzati senza certezze di base, è moralmente inaccettabile.
Bisogna avere il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome: questa è una
scelta politica. Io ho festeggiato a suo tempo l'elezione del sindaco ma dov'è
la trasparenza?".
"Chiudere le scuole in un quartiere significa far morire il commercio”ha aggiunto
Massimo Lopez titolare di un bar a San Pietro in Verzolo. “Stiamo riducendo di una sezione due scuole, non le stiamo chiudendo - ha
ribadito la Cristiani, esortata a rispondere dal presidente del consiglio
comunale Antonio Sacchi - ma tutto ciò non dipende solo da noi. Metteremo in
campo tutte le forze in nostro potere affinché le scuole rimangano
aperte". "Non credo che i genitori siano venuti qui per capire di che morte dovranno morire ma per avere una soluzione che non è arrivata - ha commentato il capogruppo NCD Nicola Niutta -. Governare non è certo facile ma l'amministratore capace riesce a mantenere invariato il livello dei servizi. L'amministrazione Depaoli, evidentemente, non ne è in grado. Il programma del sindaco ha disatteso un duplice punto: la scuola e i quartieri al centro. Mi domando come un'amministrazione che inneggiava al bilancio partecipato possa prendere decisioni che non sono altro che colpi di spugna, come la pedonalizzazione di corso Carlo Alberto".
"Il sindaco Depaoli ha costruito la sua ascesa politica su gruppi
genitoriali, insieme agli assessori Gregorini e Moggi - ha rincarato la dose il
capogruppo della Lista Civica "Pavia con Cattaneo" Rodolfo Faldini -. Avete approfittato della buona
fede di moltissimi cittadini. Ora che governate voi la città, non
protestate più. L'assessore Cristiani avrebbe dovuto parlare dei suoi
progetti, anziché organizzarsi in gran segreto per poi starnazzare il risultato
a fatto compiuto". Al termine del dibattito, Faldini ha proposto un Ordine del Giorno che prevedeva la revisione della decisione e la riapertura delle iscrizioni.
La maggioranza però non è stata affatto d'accordo e il consiglio comunale si è concluso senza novità significative.
a cura di Serena Baronchelli





