Il progetto,che si prevede realizzato entro il 1° maggio 2015, comprende restauri, pulizia e manutenzione dei materiali delle gipsoteche ed un allestimento definitivo che assicuri la corretta visibilità e la futura fruizione del patrimonio, favorita anche da un apparato didascalico integrato nelle varie sedi museali ed espositive del territorio, da pannelli esplicativi sule tecniche esecutive, sui modelli antichi e moderni di riferimento, e da tecnologie informatiche che amplino l’offerta conoscitiva correlando le informazioni e traducendole in più lingue. In particolare, verrà attuato un lavoro di restyling alla Gipsoteca artistica e didattica dei Musei Civici di Pavia, capofila del progetto, sino ad ora esistente quale “deposito consultabile”, parzialmente fruibile dal pubblico solo su appuntamento o in circostanze straordinarie, che raccoglie calchi e opere originali in gesso di artisti come Cesare Ferrei, Romolo Del Bo, Emilio Testa, Giovanni Spertini, Cesare Tallone, Alfonso Marabelli e Leonardo Bistolfi. Le gipsoteche diventano quindi nuovi strumenti di conoscenza e punto di riferimento per la creazione di itinerari tematici importanti grazie al materiale in esso contenuto È questo lo scopo primario del progetto, costituendo una rete che colleghi le collezioni museali dislocate sul territorio provinciale, caratterizzata ciascuna da almeno una tipologia di gessi. Ci sono gessi “archeologici”, copie di esemplari della statuaria greca e romana, quelli tra Tardogotico e Barocco della Certosa di Pavia, modelli importanti per la conoscenza e la conservazione della migliore tradizione scultorea italiana, quelli originali dell’Otto e Novecento, frutto della creatività di artisti, per lo più di formazione lombarda, che hanno rinnovato la plastica “moderna”, dalle prove romantiche di Giovanni Spertini al realismo di Tallone, al delicato simbolismo di Romolo Del Bo, al tocco scapigliato di Medardo Rosso di cui i Musei pavesi possiedono la prima opera documentata; e poi le opere di Leonardo Bistolfi rappresentante della scultura liberty;di Regiona Cassolo protagonista prima della scultura del Futurismo e poi del Movimento Arte Concreta (foto); di Alfonso Marabelli campione della scultura celebrativa e funeraria dedicata ai professori pavesi i cui busti ornano i porticati dell'Ateneo e del Cimitero; di Emilio Testa medaglista di fama internazionale di cui si conservano i modelli in gesso di conii per papi e capi di Stato; e i gessi didattici per l'insegnamento del disegno acquistati da Giorgio Kienerk nel primo trentennio del '900, quando, in qualità di direttore della Scuola di Pittura, volle fortemente che l'accademia cittadina si dotasse di un cospicuo nucleo di gessi didattici, a suo parere essenziali per la formazione dei giovani allievi disegnatori e scultori moderni.
Susanna Zatti
“L’inclusione nel percorso di conoscenza e valorizzazione del patrimonio museale anche di due nuclei di gessi “didattici” presenti nel liceo artistico e nell’accademia pavese – spiega Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia – opere, comunque di proprietà comunale, corrisponde alla volontà di sottolineare come questo genere di materiali, oltre al riconosciuto valore estetico ed artistico, abbia da un lato una assai significativa finalità formativa ed educativa -in relazione anche al concetto di “copia”, di “calco”, di “replica”- e dall’altro lato ottimamente si presti a sviluppare quelle esperienze di visite tattili per portatori di deficit visivi, che i Musei del Sistema pavese hanno avviato nel corso degli ultimi anni”. Un progetto di grande rilevanza che è riuscito anche grazie alla cooperazione con i partner come ha spiegato l’assessore alla cultura del Comune di Pavia, Giacomo Galazzo. "Siamo felici di essere riusciti, in collaborazione con i nostri partner, a costruire un progetto di successo: sul nostro territorio arrivano importanti risorse per la valorizzazione del patrimonio culturale e in particolare delle nostre gipsoteche; mi sembra un risultato davvero importante. Voglio davvero ringraziare gli uffici per l'ottimo lavoro svolto in pieno agosto per preparare la nostra candidatura, classificatasi quarta su più di duecento. Pensiamo a Expo non solo come ad un grande evento, ma come all'occasione di lasciare qualcosa che rimanga alla città. Riuscirci è una grande soddisfazione e continueremo a lavorare su questa strada”. E soddisfazione è stata espressa anche da Cristina Cappelliniassessore regionale alle culture, identità e autonomie che ha ricordato come questo progetto abbia tutti i requisiti richiesti dal bando di Regione Lombardia che messo a disposizione dei territori una dotazione finanziaria di 4,4 milioni di euro.“Iventi progetti finanziati, sono davvero tutti di grande qualità e valorizzano il nostro immenso patrimonio culturale in vista di Expo e anche del dopo Expo. Sono di fatto tutti investimenti per il futuro che Regione Lombardia ha reso possibile con un grande sforzo economico in un periodo di certo poco favorevole delle risorse finanziarie”.