
Durante la seduta di martedì sera, infatti, il consiglio comunale ha approvato due mozioni del consigliere comunale M5S Giuseppe Polizzi, volte a tutelare i diritti dei cittadini.
Un risultato ottenuto ma senza il consenso unanime del consiglio.
L'opposizione ha infatti abbandonato compatta l'aula prima della votazione.
Le mozioni approvate hanno definito che il Comune di Pavia non darà patrocini ad associazioni che considerino gli omosessuali persone malate.
È stata altresì formalizzata una richiesta da inviare al Presidente della Giunta Lombarda Roberto Maroni affinché desista dal sostenere iniziative simili.
A motivare la mozione del M5S sono stati i fatti accaduti il 17 gennaio scorso quando Maroni concesse il patrocinio al convegno "Difendere la famiglia per difendere la Comunità" promosso dall’associazione Obiettivo Chaire sostenitrice delle “teorie riparative”.

Il consiglio comunale ha poi anche approvato la mozione proposta a prima firma dal M5S sul tema dell’antifascismo, frutto di una iniziativa di ANPI.
Nella mozione si afferma che "l’antifascismo è la radice ideale e culturale da cui nasce la Repubblica italiana e la sua costituzione democratica e, al contempo, è l’antidoto contro ogni forma di totalitarismo: è memoria e, al tempo stesso, un pensiero coniugato al futuro".
Giunta e maggioranza, unici a essere rimasti in aula, hanno espresso la propria preoccupazione per gli episodi che in città hanno visto manifestazioni di stampo “xenofobo, omofobo e razzista e neofascista” come le ha definite Polizzi. E mentre anche il presidente del consiglio annuiva alle affermazioni del consigliere, il dibattito in aula proseguiva affrontando il tema sull’opportunità dell’uso di spazi pubblici da parte delle formazioni neofasciste cittadine. “Vi è un limite invalicabile scolpito in Costituzione per poter far politica - ha sottolineato Polizzi - non inneggiare al fascismo. Adesso inizieremo a lavorare su un regolamento che metta nero su bianco questi principi. In primis però chiedo che Prefetto e Questore vigilino per una severa applicazione della legge Scelba e Mancino".
Inevitabile oggi la replica da parte dei giovani di CasaPound.

a cura di Serena Baronchelli