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PD in cerca della quadra, Renzi permettendo

Creato il 06 novembre 2011 da Candidonews @Candidonews

PD in cerca della quadra, Renzi permettendo

Il Partito Democratico si avvia nelle prossime settimane a decidere il suo futuro e quello della coalizione di CentroSinistra. Pierluigi Bersani, anche nella manifestazione di ieri, ha chiarito la ‘road map’ verso la creazione di una alleanza politica definita: primarie del centrosinistra con Sel, Idv e chi ci vuole stare, un patto di programma con vincoli parlamentari di coalizione, patto di legislatura con i moderati del terzo polo, qualora vogliano. Prima quindi bisogna costruire un CentroSinistra coeso e poi si puo tentare di stipulare un qualche accordo con i centristi. Niente rinunce a Vendola in favore di Casini o cose simili.

Ora restano da affrontare tutti i nodi politici che accompagnano il Pd e le sue 17 correnti. Sembrano infatti essere cosi tante le ‘diramazioni’ del mondo democratico. Un articolo del Corriere a firma di Meli ne riassume i connotati. In sintesi possiamo dire che le tre ‘aree’ che si erano scontrate nelle primarie 2009 e cioè franceschiniani, mariniani e bersaniani, allora già includenti diverse linee politiche, si sono definitivamente scomposte e divise in vari ‘rivoli’ a loro volta separati tra ‘vecchia’ e ‘nuova’ generazione.

Iniziamo dai ‘nuovi’, i trentenni e quarantenni che in queste ultime settimane si sono riuniti per ribadire le loro posizioni. Si va dai TQ (trentenni-quarantenni) di Stefano Fassina, Andrea Orlando e Matteo Orfini che rappresentano l’ala Sinistra del Partito in quanto a temi economici, ai rottamatori di Matteo Renzi, riunitisi la settimana scorsa a Firenze e che costituiscono l’ala ‘destra.’Renzi, si sa, stima Marchionne, vuole riforme pensionistiche e del lavoro degne dei centristi. Nulla di piu lontano da quello che dovrebbe essere un partito progressista.

Ci sono poi i semi-rinnovatori di Debora Serracchiani e Giuseppe Civati, una volta ‘amico’ di Renzi, riunitisi a Bologna due settimane fa, e che si trovano esattamente ‘in mezzo’ tra TQ e rottamatori. TQ e semi rinnovatori sostengono Bersani, i rottamatori no e la candidatura Renzi alle primarie sembra sempre piu vicina, malgrado lo statuto Pd obblighi il partito ad avere un solo candidato alle primarie di coalizione e cioè il segretario politico, in questo caso Bersani. Poi c’è Nicola Zingaretti che, pur sostenendo il segretario, ha recentemente pubblicato il suo ‘decalogo’ politico.

I ‘vecchi’ del partito sono divisi anch’essi. I popolari di Fioroni ed i moderati di Veltroni sono vicini alle proposte di Renzi, cosi come Letta. Bersani può contare su l’appoggio di D’Alema, dei TQ di Fassina, dei seguaci del ‘sinistroso’ presidente della Toscana Enrico Rossi. In ordine sparso quelli di Marino, Fassino e Franceschini ancora incerti anche se sempre piu vicini ai veltroniani.

Una situazione complessa, quindi. Anche per questo il PD continua a vivere momenti delicati, senza trovare mai la tranquillità. Ha finalmente un programma (dove mancano i temi dei diritti civili). Bersani sta tentando di trovare un percorso cronologico per varare una coalizione credibile. Eppure il partito continua a dividersi. Come accaduto qualche settimana fa per l’elezione del Presidente dell’Anci (l’associazione dei comuni) . I comuni si erano accordati sulla candidatura di Delrio (PD), sindaco di Reggio Emilia. Bersani ed i suoi hanno invece imposto il sindaco di Bari, Emiliano. Polemiche e primarie interne al PD, vinte da Delrio che poi è stato presentato come candidato ed è stato eletto all’Anci. Situazioni paradossali eppure questa è ancora la realtà del Partito, nato oramai quattro anni fa e non ancora coeso a livello di idee e progetti. Difficile esserlo viste le decine di ‘faide’ presenti all’interno.

Ieri, alla manifestazione democratica di piazza San Giovanni, Matteo Renzi è stato contestato da alcuni militanti. Il sindaco di Firenze potrebbe candidarsi alle primarie ed una mossa del genere indicherebbe la volontà di sabotare il progetto di Bersani di costruire una alleanza di CentroSinistra. La candidatura Renzi, infatti, sottrarrebbe voti cruciali proprio al segretario e potrebbe facilitare una vittoria di Vendola. Il trionfo del Presidente di Sinistra Ecologia e Libertà alle consultazioni popolari significherebbe la disintegrazione della coalizione di CentroSinistra, obiettivo caro proprio a Renzi ad ai veltroniani che da sempre puntano ad un PD a vocazione maggioritaria oppure alleato ai centristi. Di Pietro, però, pare aver fiutato il tranello e si è dichiarato pronto a ritirare la sua candidatura alle primarie per appoggiare Bersani, cosi da rafforzarlo , evitare la vittoria del Governatore pugliese e salvare l’alleanza di CentroSinistra.

Il Governo è in agonia, i mercati stanno radendo al suolo la nostra economia ed il fronte progressista è ancora costretto a guardarsi l’ombelico, cercando una quadra non semplice da trovare.

Non c’è da stare allegri.


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