È passata ormai una settimana dall’Assemblea Nazionale del Partito Democratico che ha eletto a Segretario Guglielmo Epifani. Che questi sia un “traghettatore” come si è definito egli stesso o che rimanga al vertice del Partito più a lungo poco conta. Quel che conta è che il Congresso del Pd che dovrà nominare una nuova classe dirigente e verificare se il partito ancora esiste o se ne è rimasto solo il simbolo, qualche centinaio di deputati e qualche sporadico sostenitore in giro per l’Italia, si svolgerà nel prossimo autunno. Il che significa che Epifani resterà in carica almeno fino ad ottobre.
Veniamo ai fatti nostri e a quel che riguarda il nostro paesello: il 7 maggio scorso il Segretario cittadino del Pd dichiarava sul Corriere Adriatico, a conferma di numerose voci che echeggiavano già da tempo per le stradine montegranaresi, di essersi dimessa e di aver poi “congelato” le dimissioni in attesa di conoscere le decisioni del partito a livello nazionale. Le dimissioni della Franceschetti erano giunte dopo diverse polemiche, anche se smentite dalla diretta interessata, che contestavano l’operato della stessa e del gruppo dirigente locale. La Franceschetti, invece, spiegava di non essersi dimessa per questo motivo ma di aver soltanto “anticipato” la scadenza di mandato prevista per il prossimo novembre per agevolare la nomina di un nuovo segretario che seguisse la campagna elettorale per le amministrative del 2014 dall’inizio alla fine.
Lodevole il mettersi da parte del Segretario uscente se non che, poi, lo stesso ha congelato le proprie dimissioni contraddicendosi. A parziale giustificazione dell’abbassamento repentino della temperatura, la Franceschetti dichiarava che la durata dell’ibernazione era subordinata alle decisioni nazionali: “in caso di congresso a breve a Montegranaro si sceglieranno insieme entrambi i segretari” diceva sul Corriere Adriatico la Franceschetti “altrimenti gli iscritti saranno chiamati presto a rinnovare solo le cariche cittadine”.
Quanto presto sia questo presto non ci è dato saperlo. Intanto è già passata una settimana dalla nomina di Epifani e da Palazzo Francescani non arrivano notizie ufficiali. Certo è che le elezioni amministrative del 2014 si avvicinano e, se l’auspicio di avere un segretario che segua la campagna elettorale per tutto il suo svolgersi fosse reale, le dimissioni della Franceschetti dovrebbero essere scongelate immediatamente per andare senza indugi all’elezione del nuovo segretario e del nuovo gruppo dirigente che, si spera, sia davvero espressione dell’elettorato e non della nomenclatura di partito. Solo che il congelatore è ben chiuso e non sappiamo cosa stia accadendo al suo interno.
Luca Craia