Così Peja Stojakovic sta affrontando un’estate lontano dai riflettori, dove potrà pienamente recuperare dai guai fisici che lo attanagliano all’età di 33 anni, di cui già 11 passati nella NBA. Il futuro della franchigia ruota ovviamente intorno a CP3, ma anche Stojakovic, seppur in modo passivo avrà una sua rilevanza. Perchè se noi possiamo in qualche modo esserci dimenticati di lui, certamente non è così per Gary Chouest, proprietario degli Hornets, che a fine mese gli sgancia un bel assegno: per la prossima stagione, ultimo anno di contratto di Peja, si parla di 15.3 milioni di Dollari… tanta roba per uno che negli ultimi due anni ha saltato complessivamente una quarantina di partite.
Certo, quando nel 2006 venne firmato l’accordo il Serbo arrivava da 40 gare con i Pacers (dopo la trade con Ron Artest) a 19.5 punti di media, quindi in qualche modo il ricchissimo quinquennale è giustificato, ma adesso è assolutamente un peso a livello di salary cap.
Al di là del denaro, il valore del giocatore rimane discretamente elevato, soprattutto se inserito in un sistema che lo valorizzi permettendogli di sviluppare il suo potenziale anche con minutaggi non troppo elevati. Chance di mercato probabilmente arriveranno a stagione in corso quando un contrattone in scadenza potrebbe far gola a più di qualche GM.
Il 2004, quando Predrag era uno dei migliori giocatori della Lega (quarto come voti per l’MVP), nonchè il secondo miglior realizzatore, sembra molto più lontano di sei anni, ma l’ex Kings rimane un giocatore affascinante che in alcuni contesti potrebbe ancora dire la sua, chiaramente non a 15 milioni di Dollari.
Sarebbe bellissimo che Peja concludesse la parentesi a New Orleans per approdare in una franchigia che gli possa regalare quel titolo NBA, solo sfiorato nelle fantastiche stagioni a Sacramento.
Non nego di avere un debole per lui, ma riguardare gli highlights della sua carriera è veramente da pelle d’oca: stiamo parlando di un Europeo entrato nell’Olimpo dei tiratori più forti di tutti i tempi grazie a delle mani da liutaio, che in un’occasione gli hanno anche consentito di mettere 10 triple in una singola partita (e non è la miglior prestazione in carriera per punti).
Ecco qua, quella volta in cui Peja presentò il conto al padrone di casa, Mr. Kobe Bryant: