C’è una tendenza positiva verso l’abolizione della pena di morte che va avanti da oltre 15 anni e si è confermata anche nel 2013. Sempre meno sono i paesi che prevedono nel proprio ordinamento la pena di morte (37) e ancor meno sono i paesi che hanno effettivamente eseguito delle condanne nel 2013 (22) Ma in alcuni paesi democratici (Giappone, Indonesia, Taiwan e Usa) in cui ancora persiste la pena capitale aumenta in maniera preoccuppante il grado di opacità sulle modalità di esecuzione. Negli Usa 11 stati hanno emanato leggi che impediscono all’opinione pubblica di conoscere la fonte dei farmaci utilizzati nelle iniezioni letali. Questi alcuni dati emersi durante la presentazione del rapporto annuale dell‘associazione Nessuno Tocchi Caino.
Anche nel 2013, il primo paese per condanne messe in atto (circa 3.000) è stata la Cina che però le ha dimezzate dal 2007. Il primo paese per numero di condanne in proporzione alla popolazione è l’Iran (687 esecuzioni). Super lavoro per il boia anche in Iraq, dove, dopo una moratoria durata fino al 2005, le esecuzioni sono riprese come ai tempi di Saddam (almeno 172 nel 2013).