Pena di Morte e Psicologia
Scritto da Ilenia domenica, settembre 4, 2011 · Lascia un commento
Pena di morte a favore o contro?
Innanzitutto mantenere un detenuto a vita è costoso per la società, inoltre molti criminali non sono neppure pentiti dei reati commessi. Succede però che dei condannati si siano rivelati innocenti a seguito di indagini successive la loro morte.
Quello che credo io è che non siamo padroni di decidere della vita delle persone. Scontare l’ergastolo forse è peggio della morte. Forse come ultimo desiderio si potrebbe chiedere al colpevole di esprimere una preferenza.
Ma quello che dovrebbe sostenere uno psicologo, e mi domando perchè non succede in tutti i paesi, è la riabilitazione, dovremmo preoccuparci della salute mentale dei delinquenti e dei pazzi, specialmente con la prevenzione.
La pena di morte non è un mezzo preventivo, lo dimostra il fatto che nei paesi dove essa è legale non ci sono meno delitti.
Se aumentassero gli investimenti nei servizi sociali e sanitari, ovunque, non solo in Italia, nella mediazione e integrazione degli emarginati, sarebbe un primo passo verso una minore incarcerazione dato che come sempre il problema sono i costi.
Umanamente abbiamo bisogno di vedere un assassino morto perchè identifichiamo il male nella persona, per cui questa continuerà a rappresentare una minaccia seppure rinchiusa.
L’eliminazione fisica del male è un’illusione perchè poi lo identificheremo altrove rinnovando ansie e paure. Ciò è dimostrato dal fatto che negli Stati Uniti c’è una maggiore produzione di film tragici, Horror, d’azione: questi riflettono le paranoie della società che a sua volta sono continuamente alimentate (dalla società stessa e anche dai media) e il tentativo di esorcizzare il male.
Dovremmo rapportarci in modo più intelligente e razionale al tema della giustizia e della pena.