secondo me chi fa una vita come la mia si chiama “pendolare” perchè gli pendola la testa dal sonno dal lunedì al venerdì.
poi il sabato e la domenica passano troppo in fretta per essere vissuti, ma almeno ci sono, mettiamola così.
è poco più di un anno che faccio lucca-firenze e forse è tempo di fare due conti.
quante volte sono andata al cinema quest’anno? zero.
quante volte sono andata a teatro quest’anno? una.
quante volte ho preso un aereo quest’anno? ne ho contate undici, considerando che la settimana prossima vado a catania direi dodici: una volta a dresda, tre a barcellona, tre a berlino, una a dublino, una a istanbul, una a tokyo, una a nanchino, ma potrei benissimo essermene dimenticati qualcuno.
quante ore ho passato in coda a peretola per tornare a casa? in media direi una mezz’ora al giorno, fra arrivarci a passo d’uomo e passare la mefitica barriera di prato est, considerate le ferie e le settimane che ero in giro per il mondo direi circa quattro giorni in totale di ventiquattro ore l’uno.
quanti giorni, di questo anno ho passato fra autobus e diciassette?
considerando che mi ci vuole quando va bene un’ora e mezzo per andare e altrettanto per tornare, sono tre ore al giorno, per cinque giorni la settimana, per le circa 40 settimane che sono stata qui: fanno venticinque giorni interi.
non so voi, ma comincio ad avere il sospetto che ventinove giorni interi possano essere impiegati un pochino meglio di così.